Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI MOSTRE; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA PERIODICI
anno <1979>   pagina <83>
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Libri e periodici 83
autodeterminazione nazionale) è qui integrata da una massa di prese di posizione individuali dalle quali emerge lo sgomento per il mutamento degli equilibri internazionali determinato dal successo della politica di potenza e della Realpolitik bismarckiane. Con pari evidenza emerge anche il contrasto fra le diverse concezioni del principio nazionale, inteso dagli uni su base storico-linguistica e dagli altri su base volontaristica. Critici conservatori quali Bonghi e Dina individuarono con chiaroveggenza l'ipoteca che avrebbe rappresentato per il futuro tedesco ed europeo l'annessione dell'Alsazia-Lorena. L'A. dimostra in maniera con­vincente come la formazione dell'opinione pubblica in Italia debba esser vista nel contesto internazionale e come sull'immagine della Germania influissero non solo i diversi orienta­menti della politica interna, ma anche i diversi rapporti con gli Stati limitrofi: ce La Fran­cia e l'Austria costituiscono ... dei filtri attraverso i quali l'Italia vede e la guerra e la fon­dazione dell'impero (p. 312). Riuscita è anche l'integrazione della narrazione cronologica con l'inserimento di valutazioni diacronico-tematiche su talune costanti dei resoconti giorna­listici: i temi che Suchanek tratta sono le peculiarità nazionali tedesche , il rapido e costante crescere dell'interesse italiano per e la Germania in quanto nazione di cultura , l'immagine di Bismarck via via offerta dalla stampa italiana, la discussione su un'eventuale riforma della legislazione militare italiana sul modello prussiano, la questione della riforma della legislazione militare italiana sul modello prussiano, la questione della riforma della scuola e dell'istruzione e la ripresa del dibattito interno su decentramento e federalizza­zione. Infine non deve esser dimenticato che Suchanek ha tratto materiale utile alla sua problematica anche dagli atti del Ministero berlinese degli Esteri: in appendice egli pub­blica 23 dispacci inediti inviati dal ministro prussiano a Firenze negli anni 1870-1871. A conclusione possiamo affermare che si tratta di un'opera strutturata con intelligenza, che arricchisce considerevolmente le nostre cognizioni nel settore considerato.
JENS PETERSEN
LUCIANO ALLÉGRA e ANGELO TORRE, La nascita della storia sociale in Francia. Dalla Comune alle Annales (Studi, 22); Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1977, in 8, pp. 355. L. 7.000.
Quando Lucien Febvre e Marc Bloch nel gennaio 1929 presero a contestare pub­blicamente e ufficialmente dalle pagine delle Annales d'histoire économique et sociale me­todi, sistemi d'analisi e sintesi propri della storiografia meramente politica e della sto­riografia narrativa il xécit événementiel , erano ormai consapevoli di lavorare in una direzione nuova e verosimilmente rivoluzionaria. I due storici procedevano verso una e autre histoire fatta non solo di documenti, ma anche di e quello ohe, essendo proprio dell'uomo, serve all'uomo, esprime l'uomo, significa la presenza, l'attività, i gusti e i modi d'essere dell'uomo . *) Si affermava tra lunghi e complessi ce débats et combats un modo diverso di svolgere il métier d'historien , per cui la storia politica, diplomatica, militare dei trattati e delle battaglie ironicamente si diceva negli ambienti delle An­nales doveva uscire dal quadro dell'individuale per tenere presente il collettivo in cui Findxviduo, non più fantasmatico uomo, si trova.
Quel distinto signore che svolgeva un lavoro di sedentari, da tavolo e carta, fatto al chiuso, con le cortine abbassate appariva ormai come un'immagine sfumata e, al suo posto, appariva l'orco della leggenda che là dove fiuta carne umana, là sa che è la sua preda ; 2) cortine si aprivano e steccati si abbattevano verso un'indagine che necessitava del­l'apporto e del supporto di altre discipline e tecniche.
*> L. FEBVRE, Studi su Riforma e Rinascimento e altri scritti, Torino, Einaudi, 1966, p. 557.
2> L. FEBVRE, op. cit.. p. 554.