Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI MOSTRE; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA PERIODICI
anno <1979>   pagina <85>
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Libri e periodici
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Segno suggestivo di tale rinnovamento è Jules Michelet con il suo interesse per le masse anonime e per le riforme, con il suo cogliere a nella geografia uno strumento capace di dare forma concreta allo svolgersi degli avvenimenti (p. 135).
È fuori di ogni discussione, pertanto, che interpretare la corrente storiografica delle Annales significa ripercorrere strutturalmente la Francia del XIX secolo; vuol dire ricostruire ambienti e cluni in modo che questi esulino dalla mera dimensione di sfondo e divengano oc i reali protagonisti di un orizzonte politico e culturale (p. 9). Che il tutto, poi, si possa cogliere con immediatezza , come affermano ottimisticamente Allegra e Torre nella premessa allo studio, è un'altra questione. Se fosse vero, come essi stessi premettono, che la lettura di due storici come Lucien Febvre e Marc Bloch si deve considerare un oc evento ancora fortuito nei curricula universitari italiani , saremmo noi disorientati nell'indicare e dove e quando e come si è data una sistemazione, anche ele­mentare (non parliamo delle vicende e della crisi della storiografia positivista), a del lungo e complesso dibattito che precede la fondazione delle Annales . Non pensiamo a Taine, a Renan, a Fustel de Coulanges (spesso liquidato da più parti come passatista tout court); e neppure all'École des Chartes, né a Georges Sorel, Durkheim o Bergson. Pensiamo piut­tosto al Gabriel Monod della Revue historique, all'Henri Berr della Revue de synthèse, a Vidal de la Bianche, all'Henri Sée con le sue classes rurales ; in breve a tutto ciò che, in un'ottica totale, agì da stimolo per nuove mentalità e nuove metodologie. Ma, tirando avanti, riconosciamo l'importanza fondamentale di questa ricerca condotta da A. Torre in merito al superamento del positivismo (parte più complessa per a l'honnéte homme nella fase di scomposizione e di ricomposizione) e da A. Allegra per il dibattito che precede il 1929 e procede con le Annales; lo studio, che si sviluppa secondo gli assi portanti della simultaneità e della successione, ai conclude con un capitolo, steso da ambo gli autori, sulle Annales della seconda generazione. Oggi infatti, sulle pagine della Rivista, la parola è data alle generazioni successive a quella dei fondatori delle Annales e dei suoi primi continuatori: Nuovi metodi, si, ma gli strumenti sono ancora vecchi... sta a queste generazioni dice Braudel rompere coi paradigmi di ieri, se ne hanno la forza, il coraggio, l'intelligenza ... . *)
ANTONIO ROSSILLI
) Ivi, p. 16.