Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALI MOSTRE; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA PERIODICI
anno <1979>   pagina <120>
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Vita dell'Istituto
a penna la propria firma. Qualunque altro segno sulla scheda o sulla prima busta e la man­canza della firma sul retro dell'altra, comportano la nullità del voto. Riscontrati sull'elenco dei soci i nomi dei votanti a domicìlio, le buste bianche contenenti i voti di questi ultimi vengono mescolate con quelle dei soci presenti. Lo spoglio delle schede a mezzo di due scru­tatori scelti dall'assemblea tra i presenti e la proclamazione dei risultati si effettuano davanti all'assemblea stessa.
Il nuovo Consiglio direttivo nomina nel proprio seno il Presidente, il Vice-presidente e il Segretario-tesoriere. Il Presidente eletto annuncia alla Presidenza dell'Istituto l'esito delle votazioni e riferisce sulla regolarità del loro svolgimento.
Art. 10. - I membri aggregati, di cui all'art. 4 dello Statuto, vengono coooptati dal Consiglio direttivo. Essi hanno gli stessi diritti di quelli effettivi e rimangono in carica sino alla scadenza del Consiglio direttivo del quale sono stati chiamati a far parte.
Art. 11. - I Presidenti dei Comitati assolvono localmente alle funzioni relative alla formazione e alla sorveglianza dei Musei del Risorgimento, a norma dell'art. 2 dello statuto.
Art. 12. - Tutti i soci, salvo espressa richiesta da parte degli interessati, si intendono iscritti presso il Comitato nella cui giurisdizione provinciale risiedono.
Art. 13. - La Presidenza dell'Istituto e, previa autorizzazione di questa, i Comitati locali hanno facoltà di accettare, secondo le norme di legge, donazioni e lasciti.
Art. 14. - La riunione della Consulta di cui all'art. 6 dello Statuto, avviene almeno una volta all'anno.
Art. 15. - L'elezione dei cinque rappresentanti dei Comitati nel Consiglio di Presidenza di cui agli articoli 4 e 6 dello Statuto avviene mediante votazione segreta. Eseguito lo spoglio delle schede, il Presidente dell'Istituto proclama eletti, per il triennio successivo, i cinque Presidenti che hanno raccolto il maggior numero di voti.
Art. 16. - Il Consiglio di Presidenza dell'Istituto determina la percentuale sulle quote sociali che può essere trattenuta dai Comitati locali.
Art. 17. I Comitati debbono versare alla sede centrale le quote sociali non oltre il 30 aprile di ogni anno.
Art. 18. - La Presidenza dell'Istituto, udito il parere della Consulta, può apportare modificazioni al presente regolamento.
Approvato nelle sedute della Consulta 22 marzo 1974 e 1 marzo 1975.
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ALESSANDRIA. Sabato 3 febbraio u.s. i soci del Comitato di Alessandria ed Asti, si sono riuniti in una sala del ristorante ce Torino in Alessandria, per offrirsi qualche ora di piacevole e dotta conversazione. Al levar delle mense, il Presidente ha delineato il programma attuale del Comitato (borsa di studio, conferenze, ecc.). Egli ha ricordato le offerte dell'Istituto Bancario S. Paolo e della Cassa di Risparmio di Alessandria, quella promessa dall'Assessorato alla cultura della Regione Piemonte. Memore scherzosamente del vecchio adagio a homo sine pecunia imago mortis , il Presidente ha sottolineato la necessità di reperire qualche fondo, ringraziando per intanto chi ha già dato.
L'avv. Rodolfo Prosio, presidente del Tribunale di Torino, ha raccolto tutta l'atten­zione dei convenuti, ha citato fatti e sintetizzato giudizi su vari personaggi ormai conse­gnati alla storia, da Francesco II di Borbone-Napoli al gen. Giuseppe Salvatore Pianell, da S. Giovanni Bosco a Silone. Egli ha promesso di parlare al 1 venerdì di aprile sui moti del 1821 in Piemonte. 11 Vice-presidente del Comitato, mons. nunzio apostolico Giovanni Ferrofino, è stato ascoltato con uguale interesse intorno alle figure da lui delineate, tra cui quelle di Eleonora Duse, di Pio IX, di Pio X e del card. Boggiani. Ha pure toccato i rap­porti tra Chiesa cattolica e Stato messicano, quelli veri e quelli ufficiali.
Il consigliere del Comitato, on. prof. Giovanni Sisto, su preghiera del Presidente, ha esposto in anteprima il suo ultimo libro, ormai sotto il torchio: esso riguarda la vita di Giuseppe Marcilo, fondatore nel 1878 dei Giuseppini di Asti e vescovo di Acqui. Era una primizia culturale e la prima volta, crediamo, che l'illustre scrittore e parlamentare par­lava in pubblico della sua ultima fatica.