Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI MOSTRE; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA PERIODICI
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1979
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Vita dell'Istituto
sonaggi del Risorgimento riguardanti il territorio dell'attuale provincia; i volumi dovranno essere stati pubblicati nel 1978-1979, le tesi discusse entro il 31 dicembre 1979. Entro quest'ultima data cinque copie dei lavori dovranno essere fatti pervenire al presi-dente del Comitato, prof. Eliseo Marrone, Via dei Sanniti 6.
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PIACENZA. Diamo il resoconto della recente seduta di studio organizzata dal Comitato pubblicato sulla Libertà il 20 dicembre u.s.
Piacenza avrà una ciclopica storia in otto volumi, nuovo apporto culturale della Cassa di risparmio editrice e della Deputazione di Storia patria, per la parte scientifica. È in corso di pubblicazione il settimo volume, dedicato all'Ottocento; un grosso volume di 863 pagine che è stato oggetto della relazione di don Franco Molinari, nella seduta di studio tenuta dal Comitato il 3 dicembre u.s. nella Sala della Biblioteca " Fasserini-Landi ".
E il volume appunto che tratta le vicende sodali, economiche ed artìstiche di Piacenza durante il periodo risorgimentale. H relatore ha colto l'occasione per informare il numeroso pubblico sui criteri generali seguiti per l'intera opera. Ogni tomo si articolerà in 3 parti: istituzioni e società, cultura, arti, a ciascuna delle quali presiede un direttore.
A don Molinari, nel volume in argomento, facevano capo i collaboratori per le Istituzioni e società, al prof. Giovanni Fortini quelli della cultura (letteraria, filosofica) e al prof. Ferdinando Arisi quelli per le arti.
L'opera segue i criteri della moderna storiografia, u la nuova frontiera della storia " l'ha definita don Molinari, ispirata alla scuola delle Annales fondate da Bloch e Febvre e che considera l'uomo centro della storia. Perché uscirà prima la parte dedicata all'800? Perché in maggioranza i collaboratori sono piacentini e perciò facilmente contattabili. Come inizio cronologico prenderà le mosse dal 1796, anno dell'arrivo di Napoleone con le idee della rivoluzione francese, di uguaglianza, libertà e fraternità e si chiuderà con i moti di Milano del 1898.
Questo primo volume sarà di modello ai successivi e viene perciò particolarmente curato graficamente.
Vi hanno collaborato, per la prima sezione: Ettore Carrà, per l'età napoleonico Vittorio Agosti, per la restaurandone ; Corrado Sforza Fogliani, per il periodo unitario} Pier Luigi Spaggiari, per il sistema monetario; Carmen Artocchini, per l'agricoltura e le vie di comunicazione; Fausto Fiorentini, per il commercio; Premoli, per il sistema bancario; Molinari e Mezzadri, per la vita religiosa.
Per la seconda sezione: Giovanni Forimi, per la letteratura; Vittorio Agosti, per il pensiero filosofico; Corrado Sforza Fogliani, per la storia del giornalismo; Pio Marchettini e Giuseppe Boiardi, per le scienze positive; Guido Tammi per il dialetto e la letteratura dialettale.
Per la terza sezione: Ferdinando Arisi per la pittura, Raffaella Arisi, per la scultura Adorni e Spigaroli, per Yarchitettura, Giuseppe Borghini, per le stampe ed incisioni, Francesco Bussi, per la storia della musica. Dante Rabitti per i cantanti e i ballerini.
H prof. Giuseppe Berti con la successiva relazione ha portato il primo serio contributo per una dettagliata biografia del parlamentare piacentino avv. Carlo Fabri, morto nel 1951, dopo una lunga vita dedicata con passione e successo all'attività politica e forense. Era nato a Piacenza nel 1866. I caratteri della sua personalità sono la sincerità w come sento scrivo ", la tenacia, lo spirito di osservazione, " l'identità permanente che pulsa in tutta la sua attività * Scrisse versi e ne ha citati alcuni il prof. Berti, come manifestazioni dell'interiorità riflessiva del Fabri Il suo pensiero politico s'innesta sul robusto tronco risorgimentale della feconda azione liberale del nonno Carlo Fioruzzi, figura di primo piano nella storia piacentina.
Carlo Fabri ri laureò in legge a Torino e in questo ambiente assorbì i principi del liberalismo inglese e francese. Fu per diverse legislature candidato a deputato, nel collegio di Bettola, come esponente della destra piacentina. Nei suoi interventi parlamentari ai riflette l'indirizzo politico sociale della rivista Idea liberale fondata a Milano nel 1892,