Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA CISALPINA 1797-1799-- 1800-1802; REPUBBLICA ROMANA 1
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1979
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L'espansionismo della Repubblica cisalpina 141
sopravvalutata dall'autore, che in polemica col Dufourcq47) fa un assertore convinto della validità del movimento unionista romano, di cui non riuscì a intravedere i limiti. Ferma restando l'impressione di un'accentuata disposizione di Pesaro verso la Cisalpina, ciò che meraviglia è un certo disinteresse da parte delle autorità locali alla vertenza sui confini.48* Disinteresse desunto anche dal totale silenzio della Gazzetta Pesarese sul problema.
Alla metà di agosto, tuttavia, quando una pacifica soluzione della ver* tenza appariva quanto mai lontana, Francesco Mosca, a nome della municipalità di Pesaro, si pronunciò con decisione presso le autorità cisalpine sull'inopportunità del passaggio a Roma di una parte del pesarese. Si parlò della questione delle sorgenti d'acqua e si ribadì che gravi disagi sarebbero derivati in quel caso ai latifondisti e particolarmente ai piccoli proprietari di terre nella zona in questione.49) In realtà, dai documenti riguardanti la vertenza, risulta generalmente assai chiara la disponibilità verso la Cisalpina anche della popolazione dei territori contesi sulle alture. Fra questi territori, Novilara si era ufficialmente sottratta alla giurisdizione di Fano; allo stesso modo le comunità di Ginestreto, S. Angelo, Candelara e Monte Ciccardo rifiutavano l'obbedienza alla Repubblica romana.50* Ciò fu continuo motivo di lamentela delle autorità romane presso il Birago. Fra l'altro veniva denunciato dal Bremond l'atteggiamento di dominio che Pesaro aveva assunto nei confronti di territori che, secondo il governo romano, sarebbero appartenuti al cantone di Fano.S1) Pesaro tendeva addirittura ad impedire la promulgazione delle leggi romane e prescriveva di dare esecuzione ai decreti cisalpini inviati da' Rimini.52)
Verso la fine di giugno fu presa la decisione di sottoporre la questione al parere dei commissari. Qualora la vertenza non si fosse risolta, la definizione della stessa sarebbe stata affidata alla decisione dell'ambasciatore Trouvé, sul cui appoggio, malgrado tutto, a Milano ingenuamente si sperava: Constabili, uno dei due commissari cisalpini inviati a Pesaro, scettico fin dal primo momento circa la possibilità di un accordo, confidò al Birago che riteneva opportuno si cercasse di intervenire presso l'ambasciatore Trouvé perché la sua decisione finale si rivelasse favorevole alla causa cisalpina.53) Non si ha notizia, nei documenti esaminati, che l'ambasciatore si fosse poi effettivamente pronunciato. Risulta sempre da parte della Francia la volontà di evitare interventi precisi: ci si limitò ad informarsi, ma non mancarono le insinuazioni, come quella del generale francese Brune il quale, in una lettera al Direttorio milanese, chiedeva lumi circa la sostanza e i motivi delle prétentions cisalpine nei confronti della Repubblica romana e biasimava il fatto che, con la loro rivalità, le due repubbliche
**) A. DUPOURCQ, Le regime jacobin en Italie cit.
48> A.S.M., Archivio Testi, cart. 1, f. 42. Costabili, Commissario generale ai Confini della Repubblica Cisalpina, al Cittadino Birago, Ministro degli Affari Esteri, Pesaro, 15
termidoro, anno VI.
*?) Jt, cart. 1, f. 39. Al Ministro degli Affari Esteri, Pesaro, 26 termidoro, anno VI.
50) Jvi, cart. 1, t. 103. Bremond, Ministro della Guerra, Marina e Affari Esteri, al Cittadino Birago, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Cisalpina, Roma, 5 messifero,
anno VI.
50 Ivi cart. 1, f. 39. Al Ministro degli Affari Esteri, Pesaro, 26 termidoro,, anno VI.
H) Ivi. Bremond, Ministro della Guerra, Marina e Affari Esteri, al Cittadino Birago, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Cisalpina, Roma, 11 pratile, anno VI.
53) Ivi cart. 1, f. 28. Costabili, Commissario Generale ai Confini della Repubblica Cisalpina, al Cittadino Birago, Ministro degli Affari Esteri, Pesaro, 3 fruttidoro, anno VI.