Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA CISALPINA 1797-1799-- 1800-1802; REPUBBLICA ROMANA 1
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Giovanna Troiai
avevano dato all'Europa un pessimo esempio di buona convivenza.Wl D*altra parte, il Birago pare assai prudente e afumato nelPesporre al ministro Faiponlt i punti della vertenza. Non a caso egli insisteva volentieri sulla necessità di armare la piazza di Pesaro, costruendo proprio presso le alture una zona militare. Al Faiponlt egli parlò anche della soluzione massima: quella cioè di fissare il confine seguendo la linea del Metauro, includendo in questo modo nell'ambito della Cisalpina anche la zona di Fano.55) Ricorre assai spesso nelle lettere scambiate fra le autorità cisalpine questo motivo dell'opportunità, non solo di includere nei confini della Cisalpina tutto il Pesarese, ma di arrivare addirittura al Metauro. La giustificazione militare alle intenzioni espansionistiche della Cisalpina fu dunque quella che venne più di frequente sfruttata dal ministro Birago nella corrispondenza con le autorità francesi, nella convinzione che essa potesse essere la più efficace. In realtà il confine al Metauro e 1 eventuale possesso di Fano avrebbero reso assai più salda la posizione adriatica della Cisalpina* Ma Faiponlt rispose che era comunque impensabile imporre alla Repubblica romana un simile sacrificio senza prospettare adeguati compensi.5*) È chiaro che al Direttorio francese, estremamente vigile, come si è detto, in posizione antìespansionistica e antiunitaria, non sfuggivano i motivi di interesse che guidavano gli interventi della Cisalpina nelle Marche. Del resto, le truppe cisalpine, che dopo la uccisione a Soma del generale Duphot il 27 dicembre 1797, erano penetrate nel territorio romano, erano state immediatamente costrette a retrocedere per ordine del Direttorio francese, che intendeva impedire qualunque tipo di partecipazione della Cisalpina alle decisioni riguardanti il nuovo assetto dello Stato romano.
H tentativo di risolvere la questione dei confini mediante l'intervento dei commissari non ebbe fortuna. Il 4 di agosto il commissario Costabili dette notizia al ministro Birago del fallimento dell'incontro con i commissari romani, che giudicò del tutto incompetenti. Essi sarebbero venuti a Pesaro non per discutere, ma col mandato di rendere esecutiva la legge del 21 pratile. La loro incompetenza si sarebbe giustificata, secondo il Costabili, anche col tipo di professione che essi svolgevano: l'uno, il Fabbri, era appaltatore di strade; l'altro, il Salvati, un fabbricante di maioliche. Giudicando indecoroso e inutile prolungare il suo soggiorno a Pesaro, Costabili avvisò il Birago di aver affidato la soluzione della questione all'ingegner Cantoni, ispettore alla perequazione dei carichi, cui aveva lasciato le debite istruzioni. Questi, dopo un approfondito studio topografico del Pesarese, avrebbe dovuto riprendere i contatti con i commissari romani cercando di assicurare alla Cisalpina possibilmente anche Monte Baroccio, Tunica comunità, fra quelle contese, che appariva proiettata verso Roma. Secondo le istruzioni del Costabili, la linea di confine, a partire da Rio di Monte Fabbri, avrebbe dovuto seguire il ramo più meridionale del territorio Arzilla, fino ad incontrarne l'altro ramo; di qui la linea di confine avrebbe raggiunto il mare all'altezza di Fosso Seniore e cioè, appunto, a metà strada fra Pesaro e Fano con generosa
M Ivi, cart. 2. Brune, General cn Chef, au Directoire de la République Cisalpine, Milano, 26 fiorile, anno VI.
Ivi, cart. 1, f. 40. Le Ministre des relations extcrieures, au Citoycn Faipoult, Commissaira du Directoire exécuiif de la République Francaise, Milan, 14 Thermidore, anno VI.
5 Ivi, cart. 1, f. 28. Il Ministro delle Relazioni Estere al Cittadino Costabili, Commissario Generale ai Confini, Milano, 8 fruttidoro, anno VI.