Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA NAPOLETANA 1799; RUSSO VINCENZO
anno
<
1979
>
pagina
<
146
>
146
Girolamo Addeo
tribuna conferitagli, presero, infatti, ad ordire uno sottile trama di architettate maldicenze per denigrarne la figura, convinti che, vanificandone in tal modo i discorsi, lo avrebbero costretto al silenzio se non alle volontarie dimissioni dall'organo legislativo.
Scavarono nel suo passato : e mentre la parentela con i Vivenzio, devoti ai Borboni, fornì l'occasione per tessere macchinose insinuazioni, alcune sue considerazioni sul battesimo e presunti atti conseguenti, consumati nella Repubblica romana, offrirono il pretesto per attribuirgli mode scandalose.4* In breve la stessa irreprensibilità di una vita veramente integerrima, che egli conduceva, fu presentata come ipocrita costruzione di un modello di vita esibito allo scopo di realizzare una più facile e migliore affermazione politica.
Ben preparato a ribattere, l'appassionato giacobino, nella speranza che l'attacco si esaurisse da sé, preferì attendere un po'; e solo quando il 19 aprile, improvvisamente, sul Veditore Repubblicano, il settimanale diretto da Gregorio Mattei e Pietro Natali Alethy, gli furono rivolte circostanziate accuse e fu annunciata la formulazione di altre ben più gravi, non esitò a reagire e con estrema fermezza.s Sollecitata l'approvazione della legge eversiva della feudalità, il 28 aprile rassegnò le dimissioni dalla Commissione legislativa e strinse più stretti rapporti con quegli estremisti che con Francesco Saverio Solfi e Girolamo Arco-vito si riunivano nella Società degli amici della Legge, che si caratterizzava come un governo rivoluzionario e reclamava atti di radicali riforme, imponendo anche con la violenza la legittimazione della propria volontà al potere costituito. Tale collocazione, peraltro apertamente dichiarata e sostenuta, destò, allora, non poche preoccupazioni negli ambienti politici che sorreggevano il Governo, sicché in alcuni suoi autorevoli esponenti, nonché amici ed estimatori del dimissionario collega, si determinò il proposito di tentarne il recupero.
Nella festa del 19 maggio, si pensò così, da parte loro, di potere cogliere l'occasione per manifestargli, a riprovazione delle accuse che gli avevano offuscato il prestigio, stima e fiducia, conferendogli, appunto, l'incarico di oratore ufficiale della Repubblica.
E gli incoraggiamenti all'iniziativa, sebbene per altre considerazioni, non dovettero di eerto mancare. Il Russo, infatti, autorevole esponente delTestre-
4> Si disse che il Russo, come nipote di Nicola e Giovanni Vivenzio, a sedotto da questi, avrebbe accettato il perdono per i suoi giovanili errori e giacobini dalla regina Maria Carolina che, nella illusione, poi, di attrarlo a sé gli avrebbe anche offerto, a prova di amicizia, un e orologio d'oro : cfr. G. PEPE, Memorie intorno alla sua vita e ai recenti casi d'Italia, Lugano, 1847, p. 58 e M. D'AYALA, Vite degli Italiani benemèriti della libertà e della patria uccisi dal carnefice, Roma, 1883, p. 550. Con subdole manovre si fece circolare, poi, la voce che a Roma si era sottoposto ad una abluzione pubblica in una botte per togliersi il battesimo, cfr. Diario napoletano dal 1798 al 1800 di Carlo De Nicola, edizione a cura di P. Ricci, Milano, Giordano, 1963, p. 463: ma. in effetti, il Russo aveva solo giudicato tirannico il dare ai bambini appena nati il battesimo , cfr. Dichiara' zinne sulla tolleranza e la intolleranza religiosa, in D. CANTIMOKI. Giacobini cit., p. 380; per le interpretazioni e conseguenze, però, A. GALIMBERTI, Memorie dell'occupazione francese in Roma dal 1799 alla fine del 1802, Mss. V.E. 44, presso la Biblioteca nazionate di Roma, p. 108 in data 22 giugno 1798 e D. CANTIMORI, V. Russo, il circolo costituzionale di Roma nel 1798 e la questione della tolleranza religiosa, in .4 niteli della Scuola Superiore di Pisa, 1942, p. 107. Tale voce sembra sia stata la causa precipua della rottura del suo fidanzamento con la giovane francese Aurora Prévetót, cfr. B. CUOCE, Aneddoti di varia letteratura, Bari, voi. HI, p. 312.
8 Cfr. G. ADÒEO. Un periajfèco de! 1790kM* Veditore Re pubblicato cit.. p. 226.