Rassegna storica del Risorgimento

CANADA OPINIONE PUBBLICA PROTESTANTE 1846-1860; GIORNALI PROTES
anno <1979>   pagina <152>
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Angelo Prìncipe
Italiani hanno fatto molti tentativi per scrollami di dosso il giogo dell* tirannide e i traballanti troni sarebbero stati già da tempo spazzati via e rimpiazzati con istituzioni adatte ai nostri tempi e alla antica famn del paese, se non fosse per la potenza militare dell'Austria che è sempre pronta a reprimere ogni minimo segno di libertà o d'indipendenza.
1)
Le opinioni che i protestanti canadesi avevano dell'Italia e degli Italiani in generale rivelano una simbiosi di sentimenti e di pregiudizi compresi tra l'ammirazione sincera per il paese che era stato la culla di grandi civiltà e il disdegno per gli Italiani ormai decaduti e, pertanto, non degni discendenti dei loro illustri e fieri antenati. L'amore per il mondo classico, i pregiudizi contro la Chiesa di Roma, le frustrazioni dovute al fallimento dei loro tentativi di evan­gelizzare i cattolici franco-canadesi del Quebec, il rispetto per i patrioti che com­battevano per la libertà e l'indipendenza d'Italia, e la loro posizione fondamen­talmente conservatrice quanto ai problemi sociali, si riflettono tutti ned giudizi alle volte ingiusti o errati che i protestanti dell'Alto Canada esprimevano sugli Italiani, e nella visione estremamente idealizzata che avevano dell'Italia fìsica, storica e artistica. Essi ammiravano i tesori d'arte e la letteratura della Peni* sola e rispettavano la storia di Roma, detestando, però, l'Italia del loro tempo dominata dal Papato che, ai loro occhi, rappresentava tutto ciò che per educa­zione e zelo religioso erano portati ad odiare: gesuiti che tramavano contro la libertà dei popoli; prelati corrotti e parassiti; tiranni, oppressori di un paese che altrimenti sarebbe stato ricco, prospero e felice.
Per descrivere le bellezze naturali dellltalia i protestanti usavano un lin­guaggio che sembra tratto dalla poesia pastorale: in Italia il cielo sarebbe sempre blu, il sole sempre risplendente, il clima sempre caldo e salubre; le campagne sarebbero rigogliose di fresca e lussureggiante vegetazione, ricche di piante eso­tiche che maturerebbero frutti dai sapori strani e deliziosi. Un corrispondente del Christian Guardian, il settimanale pubblicato dalla Chiesa Wesleyana, addi­rittura definì l'Italia Il paradiso terrestre della terra. [Eden of the earth]: 2) si pensi alle connotazioni (opulenza e generosità della natura) che questa imma­gine rievoca alla mente di persone cresciute nella tradizione giudaico-cristiana e si avrà la misura della concezione astratta e idealizzata che i protestanti cana­desi avevano dellltalia.
Gli Italiani, invece, sarebbero in un profondo stato di degradazione morale e civile. Le classi popolari, contadini e operai, sarebbero, secondo i protestanti, vagabondi, senza principi, vendicativi e sprovvisti del pur minimo senso di pubblica o privata moralità ; i poveri disoccupati di Roma e di Napoli in particolare erano oggetto del loro disprezzo.3) Dei nobili non avevano certo opinione migliore: li consideravano estremamente raffinati, ma arroganti; di­sinvolti nella vita sociale, ma capaci di qualsiasi inganno; impulsivi nell'agire, ma senza costanza nelle azioni; ed egoisti fino alla malignità. In breve con­cludevano i protestanti non ti fidare di loro [in a word, you cannot trust them].4>
" The Globe di Toronto, 4 novembre 1845.
3 Christian Guardiani 1 luglio 1846.
3) Si veda come il Durbin descrive i lazzaroni napoletani, nel Christian Guardian, 5 luglio 1843; si veda anche quello che Egerton Ryereon dice dei contadini romani e napo­letani, nello stesso giornale, 10 dicembre 1845.
4> Si veda l'articolo a Morte in un teatro (Death in a Theatre), Christian Guardian, 4 settembre 1846. '