Rassegna storica del Risorgimento

CANADA OPINIONE PUBBLICA PROTESTANTE 1846-1860; GIORNALI PROTES
anno <1979>   pagina <153>
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Il Risorgimento visto dall'Alto Canada
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Agli occhi dei protestanti dell'Alto Canada, il popolo italiano aveva perso labilità di autogovernarsi democraticamente e di conseguenza avrebbe usato la libertà politica per distruggere l'ordinamento sociale precipitando il paese nel disordine e nell'anarchia. Essi favorivano in Italia una soluzione federalista come quella prospettata dai moderati e in particolare dall'abate Gioberti. Tale soluzione, infatti, secondo loro, avrebbe assicurato un passaggio graduale dal dispotismo ad un sistema democratico, evitando i rischi derivanti dai cambia* menti radicali, di natura sociale e politica, postulati dai repubblicani. La colpa per tale stato di degradazione non era degli Italiani stessi, ma affermavano i protestanti della Chiesa di Roma che, in secoli di dominio, aveva soppresso la libertà di coscienza e di pensiero, individuale e collettiva. Come conseguenza essi sostenevano la nazione italiana [Italian race], un tempo signora del mondo, è caduta in stato di servitù: gli Italiani, sia in campagna che in città sono degenerati in una razza di schiavi e di mendicanti [paupers] ... Al punto che le sole azioni nobili che riescono a compiere sono ormai quelle dei banditi e la furbizia [cunning] è oggi la loro più alta espressione di saggezza . 5>
X protestanti dell'Alto Canada iniziarono a modificare le loro idee ri­guardo all'Italia all'indomani della rivoluzione del 1848*49, dopo che larghi strati popolari dimostrarono, combattendo sulle barricate, che gli Italiani non solo erano maturi per autogovernarsi democraticamente, ma che avevano inoltre abbastanza coraggio e coscienza civile per difendere la loro terra e, se necessario, morire per essa.
Il Christian Guardian scriveva in merito: Ogniqualvolta gli Italiani si liberano, anche per un brevissimo periodo di tempo, dalla tirannide ecclesia* stica e civile che li opprime, manifestano la loro statura morale e umana e rivelano quel che potrebbero essere se fossero lasciati liberi di decidere il loro destino. Nei tempi moderni nessun altro popolo si è battuto così eroicamente come hanno fatto questi poveri oppressi negli assedi di Roma e di Venezia, smentendo la comune diceria secondo la quale sarebbero dei vili .6)
Per i protestanti il problema italiano era morale , non politico, e ne vedevano pertanto la soluzione nella rigenerazione religiosa degli Italiani, i quali erano stati depauperati delle loro straordinarie doti naturali dalla lunga sottomissione alla Chiesa. Essi, affermavano i protestanti, sono dotati di abilità straordinarie [a gifted race], apprendono subito, sentono intensamente e hanno un modo eloquente e serio [earnest] di esprimersi: qualità che li rendono capaci dei più brillanti sforzi intellettuali .7) Ma per sviluppare le loro poten­ziali qualità sarebbe necessario che essi si liberassero dei gesuiti e dei preti che li opprimono. Questo era anche l'obbiettivo di molti patrioti italiani e soprat­tutto di Mazzini e dei suoi seguaci. Il Christian Guardian giustamente rilevava che i più intelligenti e agguerriti scrittori italiani, dal 1814 in poi, si erano preoccupati solamente di un problema: l'emancipazione intellettuale e lo svi­luppo morale dei loro compatrioti .8) Tale obbiettivo coincideva, dunque, con le aspirazioni dei protestanti: ma, mentre per i patrioti italiani rigenerazione o Risorgimento significava risveglio della coscienza nazionale e quindi risveglio del desiderio di emulare e competere con le grandi nazioni d'Europa, per i prò-
5) Christian Guardian, 1 luglio 1846.
6) Ivi, 17 settembre 1856. V Ivi, 16 gennaio 1850. 8) IvL TX febbraio 1844.