Rassegna storica del Risorgimento

ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
anno <1979>   pagina <484>
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Libri e periodici
della causa unitaria, la sola cui credette nella vita, non esito ad accostarsi alla monarchia sabauda, artefice del grande sogno
In sede di bilancio finale, a ragione Cinnella sostiene che Miccichè politicamente ce non ha più un grande rilievo e ne ebbe uno limitato anche nella prima metà del secolo scorso .
Grazie alle opere autobiografiche egli trova il suo posto originale nella considera­zione degli studiosi, ai quali offre ce un tessuto narrativo piacevolissimo e delinea oc il ritratto vivo di un'epoca visto da un particolare punto prospettico .
Nicola Cinnella non ha commesso l'errore di molti biografi: non si è ce innamorato del suo personaggio, ma ha saputo lavorare con misura e con. gusto, salvo nel caso in cui ha rilevato in Palmieri una grave insensibilità sui temi economico-sociali. La critica appare francamente infondata, dal momento che altri uomini della stessa epoca e della stessa generazione, ben più ferrati e preparati sul terreno filosofico e politico, non avevano la più remota nozione della consistenza di questi problemi.
Consentirà Cinnella, lodevolissimo per la serrata nota bibliografica conclusiva, un piccolo suggerimento nella previsione di un'eventuale ristampa della monografia: sostituisca la dizione impropria ce Gaetana , con cui ha chiamato (p. 11) la romana Biblioteca di storia moderna e contemporanea o almeno corregga in ce Caetani .
VINCENZO PACIFICI
WILLIAM A. JENKS, Francis Joseph and the ItaUans 18494859; Gharlottesville, University Pess of Virginia, 1978, in 8, pp. 206. S.p.
Costruito su opere a stampa e su documenti degli archivi viennesi, francesi ed italiani, il presente volume ripercorre le tappe fondamentali del primo decennio di impero di Fran­cesco Giuseppe (dal 1849 al '59), dopo una breve premessa circa la presenza austriaca in Italia dal 1815 al '48. Se nulla di nuovo aggiunge l'autore a ciò che è già noto -intorno al­l'insurrezione del '48, alla guerra e alla pace, è da dire che il capitolo seguente soprat­tutto sulla scorta di carte piemontesi cerca di dare una illustrazione della personalità dello Schwarzenberg e di Massimo d'Azeglio e della situazione esistente in Piemonte negli anni tra il 1849 ed il '52; ed i successivi capitoli ce raccontano le vicende del dominio austriaco nel Lombardo-Veneto e a Trieste, e trattano dei rapporti tra l'Austria e gli altri Stati della penisola. Nonostante il titolo, l'opera si presenta dunque come un tentativo di analisi e valutazione del dominio austriaco in Italia (e sarebbero state utili all'autore, ad es. molte relazioni edite nel volume II Lombardo-Veneto (1815-1866)t Mantova, Accademia Virgiliana, 1977), piuttosto che una disamina della politica di Francesco Giuseppe verso e gli Italiani , intorno ai quali a parte qualche precisazione su aspetti dell'attività diplo­matica del Cavour, o sulla politica di conciliazione portata innanzi dall'arciduca Massimi­liano nel Lombardo-Veneto, o sull'inizio della guerra del '59 non ci fa conoscere molto di più di quello che già si conosceva in precedenza. Note, bibliografia, elenco delle fonti, indice dei nomi concludono il volume.
RENATO GIUSTI
RENATO GIUSTI, II Risorgimento a Mantova 1849-1866; Mantova, Museo del Risorgimento, 1978, in 8, pp. 366. S.p.
Ricollegandosi ad un suo lavoro apparso nella Storia di Mantova *) il Giusti, dandoci un'esemplare dimostrazione di che cosa debba intendersi per storia locale, porta avanti il suo discorso storiografico seguendo le vicende del Mantovano dalla seconda restaurazione
1) RENATO GIUSTI, Dalla presa di Mantova (1797) alla prima guerra dr indipendenza (1848-49), in Mantova. La Storia, voi. IH, Mantova, Istituto Carlo D'Arco, 1963, pp. 259-526.