Rassegna storica del Risorgimento
ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
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1979
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Libri e periodici
fino al congiungimento all'Italia. Giustamente l'A. sottolinea l'importanza del decennio di preparazione tant'è vero che a questo periodo intende dedicare un ulteriore approfondimento sia per le vicende proprie della provincia lombarda sia per il contemporaneo svolgersi della questione italiana in campo nazionale ed europeo. Rimasta fino al 1852 sotto la legge dello stato d'assedio, la città di Mantova doveva dare prova del suo patriottismo con i martiri di Belfiore che segneranno la rottura definitiva tra popolazione e Governo austriaco. Malgrado il tentativo di procedere alla normalizzazione dei rapporti fra una popolazione sostanzialmente desiderosa di tranquillità dopo gli anni turbinosi delle congiure e dei processi politici ed un Governo consapevole di non poter continuare a fondare il suo potere sullo stato d'assedio comportasse un certo miglioramento della situazione (degna di nota è la ripresa dell'attività letteraria e giornalistica mediante la quale gli intellettuali mantovani cercarono di uscire dall'isolamento culturale in cui la provincia era caduta), pure il distacco tra le due parti doveva restare profondo.
Neppure la presenza dell'arciduca Massimiliano, che tentò di accattivarsi l'appoggio e la simpatia della popolazione, potè mutare questo stato di cose; l'ordine pubblico nell'insieme non era turbato, ma nulla potè ricostituire il fronte degli affetti (p. 41) nella città e nel contado a favore del Governo austriaco. Altrimenti non ci si spiegherebbe come alla fine del '58 ci fosse un rapido deteriorarsi dello spirito pubblico e scoppiasse una forte agitazione che si doveva concretizzare nel fenomeno del volontariato, la cui massiccia presenza .sgomentò le autorità imperiali che lo interpretarono come una prova del fallimento dell'opera di pacificazione condotta da Massimiliano.
Le tormentate vicende del '59-'60 che colpirono il Mantovano costretto, per la ferma volontà austriaca di mantenere sotto il suo possesso, tutte le fortezze del Quadrilatero, a vedere il suo territorio diviso, sono, a nostro giudizio, le pagine più. penetranti dell'opera. Non soltanto è ricostruito il non facile lavoro diplomatico che stava dietro le decisioni di Villaf ranca prima e di Zurigo poi, ma anche, e'soprattutto, le vicende della popolazione, in particolare delle zone dell'oltre-Po, liberata momentaneamente con le azioni belliche, ma destinata a tornare sotto il diretto dominio austriaco.
La divisione del Mantovano doveva essere gravida di conseguenze politiche ed economiche in quanto Mantova, privata del suo retroterra, perse sempre più il carattere di centro economico, riducendo il suo ruolo a fortezza dell'Impero. Ciò doveva incidere profondamente sulla popolazione ohe ancor prima del '66 si senti staccata dal Governo austriaco ed idealmente congiunta al nuovo Regno italiano.
GABRIELLA CIAMPI
C* C. BAYLET, Mercenaries for the Crimea. The German, Swiss, and Italioti Legions in Brìtish Service, 1854-1856 Montreal London, McGiU-Queen's University Press, 1977, in 8, pp. VII-197. S.p.
L'intervento delle Potenze occidentali in Crimea contro la Russia comportò per l'Inghilterra un problema specifico: l'insufficienza delle truppe regolari costrinse il Governo ad assoldare dei mercenari che combattessero sotto il comando britannico. Fu questa l'origine delle tre legioni straniere, svizzera, tedesca ed italiana che furono formale nel 1855.
Già in altre occasioni l'Inghilterra si era servita di mercenari, in particolar modo durante le guerre napoleoniche: a questo tipo di arruolamento ai dovette ricorrere nuovamente per l'intervento in Crimea, anche per la concomitanza di un forte incremento industriale e agricolo nel biennio *53-'54 che diminuì ulteriormente la disponibilità di uomini.
Partendo da queste premesse l'A. mette in evidenza da un lato l'iter parlamentare del bill governativo e la presa di posizione dell'opinione pubblica, dall'altro le difficoltà, i problemi e, in ultima analisi, i motivi che portarono al fallimento dell'iniziativa, fallimento tanto più evidente in quanto le truppe così faticosamente raccolte non arrivarono neppure sui luoghi di combattimento.
Nell'economia del lavoro risulta primaria l'analisi dei problemi di politica interna che il provvedimento comportò. Presentato dapprima alla Camera dei Lords e poi ai Comuni fu approvato nel dicembre 1854 con una stretta maggioranza, dopo violenti attacchi del-
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