Rassegna storica del Risorgimento

ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
anno <1979>   pagina <488>
immagine non disponibile

488 Libri e periodici
primavera successiva. La copertura ideologica che forniva loro Palazzo Farnese diventa logora, e le azioni si svolgono solo in nome della forza delle armi. Il fatto che i crimini si appuntassero solo contro ecclesiastici e possidenti terrieri assicurava d'altra parte l'omertà dei pastori del Cicolano. Il giovane studioso reatino Luciano Sarego ha poi schedato nume­rosi briganti, dividendoli ovviamente per bande, sulla base per lo più degli atti proces­suali. È interessante vedere l'origine di questa vita alla macchia , motivata soprattutto dalla renitenza alla leva, o dalle diserzioni. Il Sarego ha raccolto anche i biglietti di ricatto, cioè le richieste dettate ai sequestrati dai banditi per ottenere il riscatto dai parenti, o scrìtte dai vari capobriganti, come Viola e Pietropaoli. Sono largamente sgrammaticate, ma non prive di buone maniere come denota l'uso di termini ossequiosi rivolti ai possidenti minac­ciati di estorsione in viveri o denaro, il tatto mescolato a truci minacele, che spesso non sortirono effetto. Certo, questi briganti cicolani non hanno la statura di un Crocco o di un Ninco Nanco, ma dal lavoro del Serego balzano in tutta la loro corposità di nomini irre­quieti, violenti, e profondamente radicati ai loro borghi e alle loro montagne.
FLORIANO BOCCINI
FRANCESCO LEONI, Le carte delle rappresentanze a Vienna degli ex-ducati italiani (1859-1866) Palermo, Edizioni Thule, 1979, in 8, pp. 110. L. 3.500.
Francesco Leoni non è nuovo ad esaminare la storia e le caratteristiche ideologiche dei vari movimenti antiunitari che si svilupparono nella nostra penisola prima e durante il Risorgimento (si veda al riguardo F. LEONI, L'attività diplomatica del Governo borbonico in esìlio (1861-1866), Napoli, 1969; F. LEONI, Storia della controrivoluzione in Italia (1789-1859), Napoli, 1975; e ancora F. LEONI, Le rappresentanze diplomatiche a Roma dei sovrani degli ex-ducati italiani dopo il 1859, in Studi Romani, a. XVIII, n. 3).
Questo insieme di lavori, dall'unico filo conduttore, viene ad essere arricchito dalla pubblicazione di questo recentissimo volume, nel quale Fautore ha raccolto una serie di documenti diplomatici di indubbio interesse, relativi alla corrispondenza intercorsa tra i capi degli Stati italiani (in particolare gli ex-ducati) già privati del loro territorio per le annessioni effettuate dal Piemonte, e le loro rappresentanze diplomatiche a Vienna.
Che questi documenti si collochino nel filone di pensiero già sviluppato dal Leoni è dimostrato nella stessa introduzione al volume, nella quale l'autore afferma che i documenti pubblicati sono del pari indispensabile contributo alla conoscenza del movimento antiuni­tario in Italia, che solo da qualche anno a questa parte gli studiosi stanno prendendo seria­mente in esame, approfondendone i contenuti che, in ogni caso, fanno parte del patrimonio storico del nostro paese . (p. 17).
Ed ancora, nell'introduzione, viene esaminato tutto lo sviluppo della diplomazia ita­liana successiva al 1859, anno della pace di Zurigo che, decretando la fine della Toscana, di Modena e di Parma come Stati indipendenti, in pratica, segnò la nascita di una entità nazionale italiana . (p. 5).
La raccolta di documenti è divisa in due parti: nella prima si trovano tredici note di protesta inviate dagli ex-duchi all'imperatore d'Austria; si tratta di note del duca di Modena, del granduca di Toscana e della duchessa di Parma. La seconda parte è intito­lata: oc Le carte " Ducati italiani " al Ministero degli esteri e raccoglie una serie di memorie e di note verbali indirizzate dalle legazioni degli ex-ducati a Vienna all'impera­tore d'Austria o al ministero imperiale degli affari esteri.
In questa documentazione è a raccontata , ora espressamente, ora tra le righe, la politica estera del vari Stati europei, con particolare riguardo alla situazione italiana e all'evolversi dei movimenti legittimisti all'interno del territorio degli ex-ducati.
a I documenti più interessanti afferma il Leoni vanno dal 1859 al 1861. Fra il 1861 e il 1866 c'è uno spazio riempito da pratiche amministrative di scarsa importanza, ai fini politici* Nel 1866, poi, vengono alla luce gli ultimi e più rilevanti atti delle tre rappresentanze diplomatiche. Dunque, la prima è la fase della speranza e forse degli entu­siasmi; l'ultima, quella della rassegnazione. E con questa fase si chiudono l'attività delle