Rassegna storica del Risorgimento

ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
anno <1979>   pagina <490>
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Libri e periodici
sì per il re detronizzato e la religione, ma soprattutto per saziare la fame, far bottino e vendicarsi dei torti subiti in passato sia dai galantuomini che da chiunque altro .
Giova quindi concludere sottolineando come l'autore lo dice egli stesso non abbia a nessun intento ... di rivalutare i Borboni come hanno tentato Carlo A li anello e altri, per alcuni aspetti non senza ragione o il governo pontificio, troppo debole anche verso i suoi oppositori, che ben conosceva. Nessun incensamento, tuttavia, dei vincitori dei quali pur sarebbe assurdo non riconoscere le molte qualità e le spaventose difficoltà che seppero superare .
Una posizione meditata che, pur con il limite di numerosi interrogativi di fondo ancora oscuri, appare quanto mai obiettiva ed apprezzabile.
FABRIZIO MARINELLI
ANGELO VARNI, Associazionismo mazziniano e questione operaia. Il caso della Società demo­cratica operaja di Chiavenna (1862-1876), prefazione di Arturo Colombo (Domus Mazziniana, Pisa, Collana scientifica, 16); Fisa, Nistri-Lischi, 1978, in 8, pp. 450. L. 8.000.
Compiendo una ricerca di carattere a locale inserita nel più generale contesto del­l'associazionismo mazziniano, all'indomani dell'unità nazionale, il Varni riesce a delineare con minuzia di particolari la nascita e lo svolgersi, negli anni di governo della Destra storica, della Società operaia di mutuo soccorso di Chiavenna; se il Varni ha dovuto (come scrive il Colombo nella presentazione) ce condurre una penetrante opera di scavo documen­tario, riportando alla luce figure e vicende dell'ambiente valtellinese (e non solo valtelli-nese) , il volume oc attraverso un intelligente * spaccato ' di storia * dal basso ', recuperare un capitolo di notevole interesse sui protagonisti (talvolta ' minori ', ma non meno auto­revoli) del movimento democratico e repubblicano (p. 9), ed illustra l'ambiente chiaven-nasco, le vicende politiche locali, la cultura popolare, il tipo di assistenza, la partecipazione operaia, le iniziative e gli obiettivi della società medesima. Poiché è impossibile seguire lo sviluppo dell'opera per l'intero perìodo, vai la pena di ricordare almeno il ruolo svolto da Carlo Pedretti per dar vita alla società, i rapporti col Marcerà, l'adesione al patto di fratellanza, l'impegno infine della Società non solo nell'ambito ristretto dei miglioramenti ffflIiftTfoTi o nell'assistenza ai soci, l'evoluzione politica ed ideologica del Pedretti approdato alle sponde del socialismo (come risulta da due discorsi del 1891 e del '92; p. 385).
RENATO GIUSTI
GUIDO SCARAMELLINI, Chiavennaschi nella storiai Chiavenna, 1978, in 8, pp. 140. S.p.
Nel presentare una trentina di profili biografici di persone che si distinsero nelle arti, nelle scienze e nelle lettere ecc., l'autore indica il suo intento principale, vale a dire la volontà di recuperare parte del patrimonio culturale ed umano della Val Chiavenna, raccogliendo notizie e informazioni sparse in riviste e scritti, recenti o antichi; il che si desume inoltre dalle note bibliografiche essenziali che accompagnano ogni biografia. Per quel che concerne l'età del Risorgimento e del XX secolo, ricordiamo soltanto i nomi di perso­nalità studiate dall'autore: Candida Lena-Perpenti, Antonio Vanossi, Maurizio Quadrio, Francesco Dolzino, Giovanni Battista Crollalanza, Domenico Bassi, Carlo Pedretti, Luigi Guanelli, Giovani Battista Carletti, Aristide Baragiola, Piero Buzzetti, Erminio Juvalta ed altri ancora.
RENATO GIUSTI