Rassegna storica del Risorgimento
ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
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1979
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Libri e periodici
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siimi nella cultura sullo scorcio del secolo ), ad altri molto più specifici, quali: ce La disputa sulla musica sacra ; La condanna deE'Americanismo : Decreti eucaristici e il rinnovamento liturgico . Un volume, insomma, che invita più alla consultazione saltuaria che ad una lettura disinvolta e continua, dal principio alla fine.
ALBERTO AQUABONE
Pio IX nel primo centenario della sua morte (Studi Piani, 3); Città del Vaticano, Librerìa editrice Vaticana, 1978, in 8 pp. 767. S.p.
Bella Miscellanea di saggi sulla figura di Pio IX incentrata su alcuni aspetti della attività pastorale, su momenti e vicende del pontificato, sulla fine del potere temporale, sulla morte e fama di santità di Pio IX, noi desideriamo rammentare soltanto alcuni contributi che, più degli altri, interessano gli studi risorgimentali e che, specialmente, con documenti inediti illustrano qualche momento storico o qualche personaggio in rapporto con il pontefice, a un secolo dalla sua scomparsa. Se, sotto il profilo familiare, vengono opportuni i documenti e le lettere a cura del Polvevari e, per l'attività pastorale, gli scritti di Pierre Médebielle, René Epp e di Rosario F. Esposito, dal carteggio letterario con il conte Cesare di Castelbarso (1846-56), dai rapporti col Tommaseo scaturiscono utili indicazioni intorno alla personalità ed alla cultura del pontefice, la cui morte viene vista attraverso la pubblicistica italiana o francese nei saggi di Desramaut, Jacquin, Tramontin, Orlando; qualche figura minore o maggiore (Foà di Bruno, mons. Canali, Pellegrino Rossi eco.) e qualche episodio particolare forniscono Io spunto ad alcuni studiosi per approfondire la conoscenza dell'intero periodo in esame. In tale direzione l'ampio scritto di Paolo Dalla Torre sulla fine del potere temporale illustra il significato della difesa di Roma nel '70, le carte Rivalta dell'Archivio segreto vaticano, le Memorie inedite del barone Rodolfo Kanzler.
RENATO GIUSTI
FILIPPO UNGARO, Sentenze a porte chiuse; Milano, Pan Editrice, 1976, in 8, pp. 120. L. 3.500.
L'autore di Sentenze a porte chiuse aveva l'innegabile pregio di essere un validissimo addetto ai lavori : era l'avvocato Filippo Ungaro, recentemente scomparso, dopo essere stato per oltre un cinquantennio lustro dei fori italiani. L'Ungaro fu agli inizi del nostro secolo giornalista presso il Secolo e il Mattino e quindi, a partire dal 1921, per 5 legislature deputato vicino a Salandra. Visse dal vivo o addirittura dall'interno alcune delle vicende esaminate: fu infatti inviato dell'organo di Scarfoglio al processo contro Nasi e difensore in quello per il fallimento della Banca di Sconto.
Le quattro sentenze mettono finalmente nella loro vera luce avvenimenti che, pure in campi diversi, appassionarono per lunghi anni la pubblica opinione fino ad interessare la storia, che oggi grazie al volume di Ungaro, può rifiutare le ricostruzioni forzatamente imperfette, finora avute.
H primo dibattimento, rivisitato da Ungaro, è quello iniziato il 12 ottobre 1866 contro l'ammiraglio Penano, ritenuto responsabile della disastrosa rotta di Lissa. Le fasi antecedenti la disfatta, i momenti della battaglia e il disgraziato epilogo sono disegnati nell'ambito delle sedute del Senato, trasformato per l'occasione in Alta Corte di Giustizia, mentre non sono taciute né le leggerezze compiute né le attenuanti invocate dal Persano né il clima di gelosia serpeggiante tra i comandanti delle maggiori unità impegnate nella
guerra.
L'Ungaro pubblica, recando un prezioso contributo alle discussioni sull'argomento, la sentenza sinora bloccata (anche le altre hanno subito un analogo condizionamento) dal veto della Presidenza della Camera Alta e mai perciò conosciuta nell'integrità sostanziale delle parti di fatto e di diritto.