Rassegna storica del Risorgimento
ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
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Libri e periodici
Le risultanze processuali emerse dalla sentenza dimostrano le sfasature logistiche e gli errori strategici della flotta italiana e dall'insieme esce convalidata l'ipotesi avanzata dal Pieri, secondo la quale l'ammiraglio Persano fini col divenire il capo espiatorio di tutto il profondo malcontento suscitato dall'infelice esito della guerra .
Il secondo capitolo è dedicato alle vicende del prof. Antonio d'Antona, celebre chirurgo, accusato di omicidio colposo per aver dimenticato, nel eorso di una grave operazione effettuata nell'ottobre del 1900, un pannolino di garza nell'addome di un paziente.
L'esito delle indagini e degli attentissimi esami dell'Alta Corte (il processo si svolse nel 1904) fu completamente favorevole al senatore, prosciolto dall'accusa di negligenza e assolto con la più. lusinghiera delle formule, per non aver commesso il fatto .
Le pagine dettate da Pietro Valdoni vanno senza dubbio ben al di là del semplice parere sulla fattispecie per assurgere a contributo motivato e documentato della vexata quaestio sulle responsabilità del chirurgo in siffatti eventi delittuosi, la frequenza dei quali si è ridotta in rapporto al perfezionamento accurato delle attrezzature sanitarie.
La terza occasione per il Senato di trasformarsi in Alta Corte fu offerta dal processo intentato, tra il 1907 e il 1908, contro l'ex ministro della Pubblica Istruzione Nunzio Nasi sotto l'accusa, confermata dalla sentenza, di peculato. L'Ungaro ritiene, senza voler trarre conclusioni in merito ad un presunto e mai provato intervento di Giolitti, che all'origine del clamoroso episodio non fosse stato estraneo il prevalere di personali antagonismi, di rivalità e di risentimenti politici . Esaminando la questione sui binari dell'obiettività giuridica, se è opportuno sottolineare la tenuità del danno arrecato con gli atti imputati (acquisto e rilegatura a spese dell'Erario di alcuni volumi, rimborsi eccessivi per viaggi effettuati nell'esercizio delle funzioni), è pur vera e non può essere contestata, la consumazione delle ipotesi configuranti sostanzialmente il reato ascritto al parlamentare.
È ad ogni modo significativo, fuori delle analisi meramente tecniche, il parere espresso dall'autore: i termini delle accuse escono ridicolizzati di fronte a certi recenti avvenimenti, verificatisi nello stesso ambiente politico-parlamentare.
Il Senato divenne per l'ultima volta Alta Corte di Giustizia nel 1924. Fu convocato per giudicare gli amministratori della Banca Italiana di Sconto, sottoposta a procedura fallimentare. Il dibattito fu condotto con analisi di alta competenza finanziaria ma questa impostazione non distolse l'attenzione dell'opinione pubblica, colpita pesantemente dalle ripercussioni economiche della crisi.
Anche questa vicenda, occasione ancora oggi di vivaci polemiche, dopo la stringata ricostruzione dell'Ungaro, opportunamente dosata nei punti salienti, esce precisata nei suoi dati e definita in ogni suo aspetto.
Gli studiosi di storia politica hanno dunque nelle mani una fonte di indagine diretta, composta su schemi agili, che rispecchiano, con le premesse introduttive, squarci di vita appassionante del Senato.
In un secolo, dal 1848 al 1946, il Piemonte sabaudo e l'Italia unita, davanti a questo fondamentale istituto, diedero prova della loro integrità morale, giungendo coraggiosamente e onestamente a denuziare gli errori compiuti, a colpire, senza insabbiamenti di sorta, i responsabili e a trarre profitto dalle carenze emerse.
Le parole con le quali l'Ungalo chiude sulla vicenda della Banca di Sconto colgono il valore didascalico e, senza enfasi, catartico di tutte queste esperienze.
VINCENZO PACIFICI
BENIAMINO CADIOLI, ALDO CECCHI, La posta militare italiana nella Prima guerra mon-diale; Roma, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio storico, 1978, in 8, pp. 316. L. 6.500.
Dopo aver presentato per molti anni relazioni sulle più importanti battaglie della 1* guerra mondiale, l'ufficio storico dello Stato maggiore dell'Esercito, per offrire una visione definitiva ed esauriente dell'intera vicenda bellica, opportunamente ha rivolto attenzione a quelle che possono essere considerate pagine minori, ma non per questo trascurabili. Benia-