Rassegna storica del Risorgimento
ALBANIA RELAZIONI CON L'ITALIA 1884-1911; GARIBALDI RICCIOTTI C
anno
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1979
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pagina
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497
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Libri e periodici 497
mino Cadioli e Aldo Cecchi, su incarico, appunto, del benemerito Ufficio, hanno preparato un volume, volto a documentare, e l'obiettivo è raggiunto con lodevole qualità ed esauriente chiarezza, l'opera svolta dalla Posta militare durante il sanguinoso conflitto. La brevissima presentazione del Capo dell'Ufficio storico, gen. Rinaldo Cruccu, ricorda da un lato l'incidenza esercitata sul morale dei soldati e delle loro famiglie da un servizio postale, efficiente o inefficiente, e qui vengono alla mente tra le molte raccolte di lettere di combattenti quelle, più significative, curate da Adolfo Omodeo e Giuseppe Prezzolali, e dall'altro sottolinea il vuoto informativo, avuto fino al volume di Cadioli e Cecchi, sugli aspetti intrinseci, cioè organizzativi, del servizio. Alla delicatezza della questione postale e ai suoi riflessi nel campo politico generale, salvo l'eccezione, ci pare, di Silvio Furiarli, che si occupò in anni ormai lontani delle poste durante il Risorgimento e al congresso di Verona, *) gli studiosi non hanno mai prestato attenzione.
I curatori, dal canto loro, nella lucida e misurata introduzione hanno opportunamente messo in rapporto il loro lavoro con le nuove esigenze della storiografia, che percorrendo il naturale cammino cronologico, come di ogni fatto, avvenimento o vicenda, così anche della Prima guerra mondiale, ha voluto conoscere tutti i dettagli e tutte le sfumature per costruire il quadro definitivo. Fondatamente, poi, Cadioli e Cecchi pongono l'accento sulla grande importanza del servizio postale, creato dal 1915 dal nulla, a per il morale dei combattenti che rischiano la vita separati dai propri affetti e dall'ambiente familiare. La posta esercita cosi un influsso determinante sul comportamento e rendimento dei combattenti, quindi sulla saldezza dei reparti .
Sul piano strettamente militare Cadioli e Cecchi possono affermarlo con solidissime cognizioni la partecipazione della Posta militare è stata e spesso ignorata ma prodiga e sempre coraggiosa .
H volume presenta, in apertura, la Relazione sul servizio della Posta Militare nella campagna di guerra 1915-1918, redatta dal direttore del servizio, comm. Emanuele Franco. Questa fonte serena, onesta e particolareggiata, va considerata come punto basilare di tutta l'opera ed è seguita da una vasta documentazione statìstica ed informativa, in parte accuratamente sintetizzata con specchi e tabelle.
L'augurio, espresso in chiusura di introduzione dai curatori, di provare <c l'entità e la consapevolezza dell'azione svolta in guerra dall'Intendenza Generale dell'Esercito per assicurare al massimo l'efficienza del prezioso servizio della Posta Militare , senza la minima ombra, è soddisfatto; ed è onorato anche l'impegno dell'ufficio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito di volere raccogliere degnamente e dimostrare tutte le luminose pagine scritte nella guerra, epilogo e sintesi dell'unità nazionale e del Risorgimento.
VINCENZO PACIFICI
S. FDBLANI, La questione postale durante il Risorgimento, in Atti del XXVli Congresso nazionale di Storia del Risorgimento italiano (Milano, 19-21 marzo 1948), Milano, 1948,; ID., La questione postale italiana al congresso di Verona, in Nuova Rivista storica, XXXII (1948), pp. 36-49.