Rassegna storica del Risorgimento
COMITATO LATINO DI PARIGI; MONTANELLI GIUSEPPE
anno
<
1980
>
pagina
<
7
>
G. Montanelli e il Comitato latino
7
munare le loro forze potrà avere grandi conseguenze. Gli uomini insigni che compongono il Comitato ne prenderanno subito l'iniziativa. L'Italia unita alla Francia coITintervcnto di un terzo elemento (l'elemento Spagnolo), unita alla Francia nell'idea dell'unità della razza latina, lascierà più facilmente quelle repugnanze che ora prova per l'alleanza francese. Gioverà inoltre ai democratici italiani conoscere a fondo le idee della democrazia spagnola, e tutti i suoi voti. Vedrai che i democratici spagnoli sono più innanzi che non si crede. Appena il Comitato adesivo sarà costituito io ti farò un estratto dei Rapporti interessantissimi del Delegato spagnolo.
Vedo che il Progresso è benissimo informato delle cose Parigine. Per questo ho creduto inutile darti informazioni dei fatti presenti. Potrei mandare qualche articolo di fondo, ma non so fino a che punto si possa arrivare nell'uso della libertà che avete. Sarebbe permesso trattare nel Progresso di repubblica, di socialismo, d'unità ec.? Temo di nò, quantunque non si facesse alcun attacco diretto alla forma costituzionale del paese. Dimmi qualche cosa su que[sti] 22) propositi. Ho veduto sul Progresso dei magnifici articoli sulla Lega dei Principi,23) e forse ne ho indovinato l'Autore.
Dammi più presto che puoi una risposta su quel che ti ho scritto del Comitato. Dirigerai le mie lettere a questo indirizzo: Madame P. Bertani Rue Bianche 86 Paris.
Amami come sempre,
tuo aff.nio amico G. Montanelli24)
Nessun cenno, come si vede, alla rivalità con altre organizzazioni né, tanto meno, a Mazzini e alle sue più recenti proposte politiche: il che potrebbe essere, a mio parere, una conferma del procedere un po' tortuoso di Montanelli che non dice assolutamente nulla del senso che, al di là di una generica solidarietà dei popoli, dovrebbe avere l'adesione degli italiani al Comitato franco-iberico, e ciò in un momento in cui sono sul tappeto problemi tra i più scottanti: ma Montanelli non può scoprirsi rivelando che il suo obbiettivo di maggior rilievo è, per ora, quello di contrastare l'egemonia di Mazzini in seno al movimento democratico italiano,25) e in questa sua aspirazione c'è bisogna rilevarlo parecchio di personale, cernie dimostra il finale della lettera dell'8 dicembre 1850 con quelle sue notazioni sulla fatalità, per chiunque accetti di riconoscersi nelle posizioni mazziniane, di trovarsi relegato a parti di secondo piano nella considerazione dell'opinione pubblica. Perché comunque rivolgersi proprio a Moja,
22) Una lacerazione nella carta.
23) Su tale argomento il Progresso pubblicò tre articoli, uno dal tìtolo e La lega de' principi italiani (27 aprile 1851), e altri due senza titolo (3 e 16 maggio 1851).
24) ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO, Carte Depretis, serie I, busta 1, fase. 2. Di questa lettera aveva dato notizia G. CAROCCI, La politica di Agostino Depretis durante il e decennio di preparazione , in Belfagor, a. VII (1952), p. 4, indicandone, però, come destinatario Depretis e non Moja. Sul Montanelli degli anni 1850*53 e sul carattere particolare della sua svolta verso il socialismo francese si leggano le fini osservazioni di E. PAS-SERIN D*ENTREVES, Giuseppe Montanelli a cent'anni dalla sua morte, in Rassegna storica toscana, a. Vili (1962), pp. 9-11.
25) Nessun cenno sul Comitato latino neanche nelle due lettere scritte da Montanelli a Pallavicino il 13 ottobre e il 20 novembre 1851 (in G. PALLAVICINO, Memorie ciL, II, p. 430 e 438).
26) Con Mazzini Montanelli era stato molto esplicito: Quanto all'importanza dell'aggregazione dei nostri nomi al Comitato di Londra non ti fare illusione. Il Comitato sei tu e la sua forza morale è unicamente la tua. Tu stesso hai tal coscienza dell'assorbimento degli altri in te, che nella tua lettera parlandomi d'atti importanti fatti o da fare l'io t'è venuto sempre in luogo del noi, e la tua coscienza s'accorda con quella del pubblico,