Rassegna storica del Risorgimento

COMITATO LATINO DI PARIGI; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1980>   pagina <11>
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G. Montanelli e il Comitato latino
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Schoelcher, uno dei firmatari del Manifesto lamennaisiano, anche lui sorpreso e confuso dal fatto che il dibattito ideologico tra due dei maggiori esponenti della democrazia italiana avesse assunto forme così poco chiare. Schoelcher, tra l'altro, era uno dei deputati francesi su cui Mazzini poteva fare più affidamento, e forse non è un caso che sul Progresso del 24 agosto, a tre giorni di distanza dalla pubblicazione del Manifesto del Comitato latino, apparisse questa sua lettera a Mazzini, curioso documento che, portando non si sa bene perché la data del febbraio 1851 , annunziava l'esito di una raccolta di fondi per il prestito nazionale italiano tra i deputati d'Oltralpe. Non è da escludere che Schoelcher intendesse così dissociarsi da un atto di cui non condivideva i fini. Ma ecco la sua lettera aperta:
Al cittadino Mazzini presidente del comitato nazionale italiano a Londra
Mio caro concittadino
M'avete incaricato di aprire, fra i rappresentanti della Montagna e dell'opposizione, una sottoscrizione al prestito nazionale italiano, destinato ad aiutare l'emancipazione d'Italia, allorché il momento, che spero prossimo, sarà giunto.
Ed è appunto accaduto ciò che io aveva previsto. Ho la soddisfazione d'inviarvi, per mezzo del Vostro delegato, la lista e la somma totale delle raccolte sottoscrizioni.
Benché ci venga da taluno rinfacciato l'indennizzo che riceviamo come rappresentanti, abbiamo tanti pesi a sostenere, che è quasi una meraviglia che siasi potato riunire un cosi gran numero di firme.
È ben vero, però, mio caro concittadino, che nissuna proposta poteva riuscirci più simpatica della vostra. Contribuire a fondare il credito della rivoluzione italiana, è darvi, nello stesso tempo, un pegno della nostra ammirazione pel passato, e delle nostre speranze per l'avvenire. Presto o tardi la Penisola italiana sarà una, indipendente e libera*
Del resto, facendo atto d'adesione al vostro prestito, abbiamo affermato con gioia un'occasione di più per protestare contro la spedizione di Roma. Ah! possa la giovine, eroica Italia, la quale ha cosi valorosamente combattuto per emanciparsi dal giogo stra­niero, convincersi che in quella trista circostanza non si ha a confondere la repubblica francese cogli uomini che attualmente la governano.
Non ho dimenticato e non dimenticherò mai che io m'ebbi l'onore d'essere fatto citta­dino romano insieme a molti altri miei colleglli; mi si permetta dunque, caro concitta­dino, di ringraziarvi d'aver pensato a me onde incaricarmi di raccogliere firme ad una sottoscrizione che noi riguardiamo come una sottoscrizione quasi nazionale.
Viva la repubblica italiana una, indipendente e libera!
Salute e cordiale fratellanza
Victor Schoelcher
Parigi, febbraio 1851 **>
Sottoscritte da altri firmatari del Manifesto del Comitato latino Joly, Bertholon, Baune e da personaggi di prestigio come Victor Hugo, Edgar Quinet, Eugène Sue, Jules Favre, queste parole potevano certo consolare Mazzini delle preoccupazioni che la nascita del Comitato latino gli aveva procurato; ma l'importante era cercare di parare il colpo facendo il possibile perché il contri-
47) H Progresso, Torino, 24 agosto 1851. In una oc Rassegna di giornali del 3 ottobre 1851 il Progresso dava notizia che, in coincidenza con l'ondata repressiva attuata a Parigi nel mese di settembre, qualche quotidiano di destra aveva chiesto l'arresto di tutti i firma­tari di questa lettera in quanto, sottoscrivendo un prestito inteso a colpire anche il governo pontificio, si sarebbero resi colpevoli di un'iniziativa antifrancese. Sul distacco di V. Schoel­cher da Mazzini dopo il colpo di Stato si veda F. DELLA P E RUTA, / democratici e la rivolo* sione italiana cit., p. 273.