Rassegna storica del Risorgimento

COMITATO LATINO DI PARIGI; MONTANELLI GIUSEPPE
anno <1980>   pagina <12>
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12 Giuseppe Monsagrati
Irato dato ad esso da Montanelli, prova vivente della spaccatura della democrazia italiana, non fosse eccessivamente pubblicizzato. Il Progresso, il coi corrispon­dente da Parigi aveva ed avrà anche in seguito dichiarate simpatie per i dissi­denti del muzzinianesimo,4S) dopo aver pubblicato il Manifesto lamennaisiano, aveva difeso il Comitato latino dagli attacchi della stampa moderata francese49) e di quella italiana,X) e, soprattutto, il 31 agosto aveva diffuso il testo dell'ap­pendice italiana al Manifesto con i chiarimenti sulla questione della conven­zione, premettendole una nota del corrispondente da Parigi che lanciava chia­ramente la sfida ai mazziniani. Certamente i due articoli contro la stampa mode­rata francese ed italiana, preparati dalla redazione, contenevano solo un generico assenso al Comitato latino e dimostravano che a Torino i termini del problema non erano ancora stati afferrati, cosa che è provata anche dalla quasi contempo­ranea pubblicità data al manifesto di fondazione della mazziniana Società degli Amici d'Italia.51* Ma le parole del corrispondente parigino, con il loro chia­mare in causa i giornali più legati a Mazzini ed a Ledru-Rollin, non lasciavano spazio a dubbi di sorta, per quanto si sforzassero di dare maggior risalto ai mo­tivi d'unione fra i vari centri dell'emigrazione rispetto a quelli di divisione. A questo proposito il giornalista indicava come caratteristiche comuni ai due Co* mitati, il parigino e il londinese, la stessa fede nella libertà, le stesse credenze sui mezzi necessari a riacquistarla, la stessa convinzione sulle guarentigie indi­spensabili a mantenerla, e concludeva con un appello: H comitato latino, nella dichiarazione che vi trasmetto, ha fornito la più bella conferma alle mie parole; possano ora gli ispiratori della Voix du proscrit, e il corrispondente da Parigi dell'Italia e Popolo, riparare allo scandalo che troppo immaturamente ed assai malauguratamente si erano affrettati a produrre .52) Seguiva il testo dell'appendice, ispirata e f ors'anche redatta direttamente dal Montanel­li ,53) che, ribadendo la pregiudiziale repubblicana, negava, in evidente polemica con il Comitato londinese, a chiunque siasi partito o frazione di partito il diritto di parlare a nome della nazionalità italiana .
La replica di Mazzini ebbe a questo punto due diversi obbiettivi: da un lato cercare di arrivare, nei limiti del possibile, ad una conciliazione con i respon­sabili del Comitato latino facendo fare pressioni su Lamennais e inviando Sali­ceti a trattare a Parigi, con il risultato di perdere un altro elemento;55) dall'altro
Non se ne conosce l'identità, ma per un certo perìodo il Progresso ebbe almeno due corrispondenti da Parigi. Da due lettere di Pallavicino alla moglie {Memorie cit., II, pp, 274 e 280-281) si sa solo che nell'ottobre del '50 egli aveva consigliato alla direzione del giornale torinese di servirsi dell'agenzia di M, Lejolivet,
*) II Progresso, Torino, 22 agosto 1851, Rassegna di giornali (polemica con il Journal des Débats).
5) II Progresso, Torino, 29 agosto 1851, Rassegna di giornali (polemica con l'Opinione).
5l> Il Progresso, Torino, 27 agosto 1851. Alla Società degli Amici d'Italia era anche dedicato un articolo di fondo nel numero del 29 agosto; altre notizie sull'argomento l'I ottobre.
52) 11 Progresso, Torino, 31 agosto 1851. Ristampato in MAZZINI, S.E.I., XVI, p. CXVII. La Voix du proscrit era il giornale di Ledru-Rollin.
53) FRANCO DELLA PZRUTA, I democratici e la rivoluzione italiana cit., p. 222. 5*) Il Progresso, Torino, 31 agosto 1851: e MAZZINI, S.E.I., XLVI, p. CXV.
35) Cfr. in proposito il mio lavoro su Federalismo e Unità nell'azione di Enrico Cer-nuschi (1848-1851), Pisa, Nistri-Lischi, 1976, p. 327.