Rassegna storica del Risorgimento

MASSARI GIUSEPPE OPERE; STORIOGRAFIA ITALIA; VITTORIO EMANUELE
anno <1980>   pagina <15>
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Le fonti di Giuseppe Massari 15
che comprensibile. Non lo è, invece, l'ostracismo preconcetto a Garibaldi e a tutta la sua azione, che fu ispirata da una devozione assoluta al Re. Basti per tutti il racconto dell'incontro di Teano, che diventa una scena commovente dopo la quale Vittorio Emanuele dà ordine di procedere alle operazioni di assedio contro Capua .2) A un certo punto, però, non si è sentito di trascurare del tutto questa frase di Menabrea: Una delle scene più interessanti alle quali io assistei fu quella del primo incontro del Re con Garibaldi; ma [sic] la cor­tese lealtà ed ad un tempo la dignità del Re colpirono gli astanti; si vide che da quel momento Garibaldi era dominato da lui . Ed è strano che il dominato da lui sia stato mutato in concepì per lui quei sentimenti di ammirazione e di fiducia che non mutarono mai . Menabrea non fissa la data di quel primo incontro che, come è noto, avvenne nel marzo del 1859. Ci si può chiedere se, per non dargli carattere politico, Massari lo collochi invece, volutamente, a guerra conclusa.3)
Che dire poi della spedizione di Sapri? Essa è ricordata solo per inqua­drare la controversia sardo-borbonica per la cattura del Cagliari, controversia sorta perché alcune persone che erano a bordo costrinsero con la forza il capi­tano a mutar rotta, e sbarcarono a Sapri per fare un tentativo contro il governo napoletano. Il tentativo falli .4)
È quasi inutile far notare che Massari sfuma i dissidi del Re con Cavour e, in parte, anche quelli con altri ministri di destra e che cerca sempre di salvare i suoi amici personali, che sono tanti!
Ma il discorso diverrebbe troppo lungo se io dovessi seguire passo passo le omissioni e le troppo reticenti ammissioni di quella che anche Denis Mack Smith definisce: one of the more satisfactory of the King's biographies . Emile Ollivier, invece, l'aveva considerata un nauséabond panégirique, qui
2) Cap. LXIII. Sull'incontro aveva chiesto qualche notizia a Menabrea, il quale gli aveva risposto da Londra il 16 marzo: Non posso indicarvi in modo preciso il giorno in cui [ebbe] luogo il primo incontro del Re Vittorio Emanuele con Garibaldi [nel 18601; ma ben mi ricordo che ciò avvenne poco prima che le truppe italiane giungessero sotto Capua della quale proprio io diressi l'assedio. II Quartier Generale del Re aveva passato la notte a Presenza no non lontano da Teano; accompagnavano il Re che [si] fece incontro di Garibaldi che lo aspettava al quadrivio o trivio della strada da Presenzano a Capua e da Alife a quella stessa città. Garibaldi era a cavallo avviluppato nel suo solito mantello grigio ed era seguito da parecchi suoi ufficiali. H Re e Garibaldi si avvicinarono e si strinsero la mano con molta cordialità e dopo alcun tempo di colloquio le due truppe o per meglio corteggi si separarono; io seguii il Generale Della Rocca che si portò a Capua; il Re prese un'altra direzione io credo quella di Napoli dove fece il suo ingresso .
Forse Massari fu influenzato dal suo informatore 1
3) Da una lunghissima lettera di Luigi Federico Menabrea di Val Dora a Massari da Londra, 29 gennaio 1878. Tutte le citazioni dalla fonte Menabrea che avrò occasione di fare nel corso dell'articolo provengono da questa lettera, che è stata parzialmente sfrut­tata per annotare LUIGI FEDERICO MENABREA, Memorie, a cura di LETTERIO BRICUCLIO e LUIGI BULFERETTI, Firenze, Giunti, 1971.
Tutti i documenti dei quali non darò indicazione archivistica sono conservati presso il Museo centrale del Risorgimento di Roma. Vedi EMILIA MORELLI, / fondi archivistici del Museo centrale del Risorgimento. XVIII: Le carte Massari, in Rassegna storica del Risor­gimento, 1947, pp. 197-203.
L'accenno al primo incontro Re-Garibaldi è nel cap. LUI.
> Cap. XLVL