Rassegna storica del Risorgimento
MASSARI GIUSEPPE OPERE; STORIOGRAFIA ITALIA; VITTORIO EMANUELE
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1980
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16
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Emilia Morelli
abonde en inexactitudes malveillantes envers la France, quoique l'auteur, Mas* sari, se professait notre ami .5)
Il compito che mi sono prefissa è quello di indicare quali sono le fonti dirette di alcuni episodi inseriti come anonimi nel testo, di completare quelle il cui autore è palese ed anche di far conoscere quali sono le notizie che gli erano state fornite e che Massari ha volutamente omesso. Lo farò seguendo finché possibile l'ordine cronologico degli avvenimenti. Chiedo scusa al lettore che avrà la pazienza di seguirmi se lo costringerò a tenere davanti agli occhi la biografia: non posso appesantire il mio testo riproducendo anche la prosa di Massari. Spero che la lettura non risulti troppo gravosa. Poiché le edizioni de La vita ed il Regno di Vittorio Emanuele II di Savoia primo Re d'Italia, dopo le prime due del 1878 in due volumi, sono state molte e facilmente accessibili, farò riferimento non alle pagine, ma ai capitoli che sono, tra l'altro, brevi e forniti di esaurienti somlmari.
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Nella seconda metà di gennaio del 1878 Massari scrisse una specie di lettera circolare a uomini politici italiani di destra, a ministri stranieri e a diplomatici che erano stati accreditati presso Vittorio Emanuele per avere notizie utili alla biografia, specificando talvolta l'episodio sul quale sperava di essere meglio informato. Non chiedeva di svelargli segreti di Stato, ma aneddoti o motti per (mettere in risalto l'uomo e il suo carattere. Per fortuna non tutti si attennero alle istruzioni, anche se, nella maggior parte dei casi, allargarono il campo per mettersi in mostra, cosa della quale bisognerà tener conto nel giudicare l'attendibilità delle fonti.
Non tutto il materiale raccolto da Massari ci è pervenuto. La perdita più grave è sicuramente quella delle lettere di Vittorio Emanuele. Azzardo l'ipotesi che le abbia raccolte tutte in una cartella, andata poi smarrita. Se confrontiamo, però, il testo dato da Massari con quello che, in alcuni casi, è stato successivamente pubblicato sull'autografo, dobbiamo convenire che egli fu attento e scrupoloso nel riprodurre i documenti, ma non altrettanto nel datarli quando mancava un'indicazione precisa. Nel complesso direi che possiamo concedergli fiducia nei casi nei quali egli resta ancora oggi l'unico editore.
Non è sempre facile individuare il destinatario delle lettere del Sovrano. La persona fidata cui scriveva F8 dicembre 1851 è Giacinto di Collegno,6) il quale, quindi, si potrebbe riconoscere anche nel suo fido cui si indirizza il 31 dicembre dello stesso anno. Mi sentirei di fare il nome del Collegno anche per il brano immediatamente seguente, scritto a chi gli aveva espresso il timore che fosse sdegnato contro coloro che lo denigravano .7) L'amicizia di Massari con i Collegno e gli Arconati può avergli fatto conoscere i documenti ed anche imposto di non rivelare notmi.
Arriviamo ora alla lettera dell'I 1 marzo 1859 anch'essa a suo fidato che,
5) DENIS MACK SMITH, Victor Emanuel, Cavour and the Risorgimento, Londra, Oxford University Press, 1971, p. 366, n. 6: EMI LE OLLIVIER, L'Empire Uberai Études, recito, souvenir*, voi. X, Parigi, Garnier, 1905, p. 73.
*) Cap. XXVI. Pubblicata da una copia con il nome del destinatario in Le lettere di Vittorio Emanuele II, raccolte da FRANCESCO COGNASSO, Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1966, voi. I, p. 372.
7) Cap. XXVTI.