Rassegna storica del Risorgimento
MASSARI GIUSEPPE OPERE; STORIOGRAFIA ITALIA; VITTORIO EMANUELE
anno
<
1980
>
pagina
<
17
>
Le fonti di Giuseppe Massari 17
però, risiederebbe a Parigi, lettera sulla quale non azzardo affermare che il destinatario possa essere Pepoli, perché egli era in partenza per Parigi e non già arrivato nella capitale francese.8)
Errori di datazione sono da notare nelle lettere di Vittorio Emanuele a Dabormida, poi ripubblicate dal Chiala, su materiale fornito ad entrambi dal figlio del generale.9 Il quale ha certamente lasciato copiare la corrispondenza Dabormida-La Marmora, qualche appunto sul colloquio Vittorio Emanuele-Bre-nier del dicembre 1853 ad anche gli apprezzamenti di Radetzky del 1849.,w
Ma torniamo alle lettere del Re per dire ancora una volta che, purtroppo, non so trovare il destinatario della frase del 12 marzo 1861, certamente autentica, perché rispecchia altri sfoghi di Vittorio Emanuele in quel periodo.11} Qualche supposizione, invece, mi sento di avanzare per l'appunto del luglio 1861 riguardante i rapporti italo-francesi in attesa dell'arrivo a Torino del nuovo ambasciatore. Esso è di notevole importanza perché è il solo documento, ch'io mi sappia, nel quale il Sovrano parla dell'avvenire dell'esercito: Mio desiderio è di italianizzare il Piemonte e di piemontizzare l'armata . L'appunto non è certamente preparato per Ricasoli; ) io penso piuttosto a Vimercati, anche perché Massari lo annovera tra le sue fonti quando lo ringrazia per avergli concesso di pubblicare lo scambio di telegrammi con il Re del 1874. Mi rende perplessa solo un fatto. L'autografo non è stato rintracciato fra le carte Vimercati e non è, infatti, edito tra i documenti diplomatici provenienti da quella fonte.14'
Con Minghetti lo scambio di notizie è avvenuto in colloqui a Roma, segnati da due lettere del 20 febbraio e del 6 marzo.KJ Ora sappiamo che è indirizzato a Minghetti anche il brano della lettera, scritta per una delicata faccenda che personalmente lo riguardava , del maggio del 1863.16) Nel cap. LXX si ricorda anche che il presidente del Consiglio aveva conservato l'autografo del
) Cap. LI.
9) LUIGI CHIALA, La vita e i tempi del gerì. Giuseppe Dabormida, Regno di Carlo Alberto 1848-1849, Torino, Roux e Frassati, 1896. La lettera senza data che Massari, nel cap. IV, fìssa al 13 [settembre 1848] viene dal Chiala giustamente attribuita al febbraio 1849 (pp. 304-305). Uguale osservazione si può fare per l'altra, nello stesso capitolo, che non è dei primi di gennaio, ma del 19 febbraio 1848 (CHIALA, p. 308) anche perché è parallela a quella scritta ad Alfonso La Marmora della quale Massari dà un brano subito dopo. (Vedila ora in Le Lettere cit., voi. I, pp. 278-280); entrambe sono state inviate per mezzo del cap. Avet. Sono esatte, invece, le date delle lettere del 27 ottobre 1848 (CHIALA, pp. 500-501 completa e cap. IV) e del novembre 1839 (riassunta nel cap. II) cui va solo aggiunto il giorno preciso, 6, secondo l'autografo edito in Le Lettere cit., voi. I, pp. 55-57.
M Cap. X, XXXII, V e XII rispettivamente.
"> Cap. LXVI.
J2) Questo è il destinatario in Le Lettere cit., voi. I, p. 745.
> Cap. V.
M) / documenti diplomatici italiani. I serie: 1860-1870, voi. I, a cura di "WALTER MATURI, Roma, libreria dello Stato, 1952.
15> Il 20 febbraio 1878 scriveva a Massari: Ho proprio parecchie cose da mostrarti, ma partendo zui è parso impossibile di combinare una lunga conferenza . Il 6 marzo: ce Tornato da Palermo mi metto a tua disposizione per quel giorno e ora che vorrai .
Per le lettere del Re a Minghetti, vedi Inventario della corrispondenza di Marco Minghettif a cura di M. GABRIELLA GOBBI CICOGNANI e MARISA MARCELLI, in L'Archigin-nasioy numero unico per gli anni 1974-1978, pp. 503-506; per le lettere a Massari, p. 51; per quelle di Massari, pp. 344-345. Una lettera del Re del 10 marzo 1863 è nel cap. LXX,
16) Cap. LXXI. H destinatario è chiarito in Le Lettere cit., voi. I, p. 761, dove, però, è errata la data. Non si tratta del marzo, ma del maggio, come indica esattamente