Rassegna storica del Risorgimento
MASSARI GIUSEPPE OPERE; STORIOGRAFIA ITALIA; VITTORIO EMANUELE
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1980
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18
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18 Emilia Morelli
discorso della Corona del 25 maggio 1863: nel cap. LXXII è riferito il colloquio Re-Mìngiietti al momento della drammatica decisione del trasferimento della capitale.
Massari conosceva troppo bene Alfonso La Marmora per non avere avuto conoscenza diretta della lettera del novembre 1859 dorante le trattative di pace.17)
Tra coloro cbe sono stati generosi di informazioni è certamente da annoverare Gustave de Reiset, come avremo occasione di dimostrare in seguito* Ora ci preme di sottolineare un altro fatto. Anche in questo caso, mentre ci sono pervenuti i materiali dei quali Massari non si è servito, sono scomparsi quelli inclusi nella biografìa e per i quali ringrazia il suo corrispondente nel cap. VII, dopo avere riferito in traduzione le parole del Sovrano a Bois-le-Comte e a Abercromby del 28 marzo 1849.18) Dalla medesima fonte provengono, io credo, le precisazioni allo stesso ambasciatore francese sull'efficacia dell'eventuale presenza di truppe transalpine a Genova per spingere l'Austria a firmare la pace,1?* la frase scherzosa a proposito della Legion d'onore20* e le parole assai più serie del luglio 1859.2,) Azzarderei l'attribuzione a Reiset anche delle notizie sul colloquio con un anonimo ambasciatore del 1850. A riprova di quello che dicevo, aggiungo che nell'archivio Massari sono conservate copie di parecchie lettere di Massimo d'Azeglio a Reiset del 1859, ma manca quella, pubblicata, del 16 marzo 1852. >
Citiamo, infine, altri personaggi che hanno sicuramente fornito ampi rag-guagli a Massari (li nomina spesso), ma per i quali dobbiamo limitarci ai soli brani pubblicati. Essi sono, in primo luogo, Gioacchino Pepoli24) e Giuseppe Pisanelli2 e poi Giovanni De Falco,26* Giuseppe De Vincenzi e Girolamo Cantelli,27* Salvatore Tommasi.
l'Inventario cit. e come si desume dall'episodio al quale ci si riferisce. Tutta la faccenda, infatti, è solo marginalmente personale , ma riguarda piuttosto gli strascichi della polemica impostata da Antonio Gallenga contro Enrico Bensa. Vedi ALDO GAROSCI, Antonio Gallenga. Vita avventurosa di un emigrato dell'Ottocento, Torino, Centro studi piemontesi, 1979, voi. Il, pp. 495 sgg., 513 sgg.
17) Cap. LVI. In Le Lettere cit., voi. I, p. 571 è pubblicata dal testo del Massari come indirizzata a Rattazzi; è strano, però, che non si trovi nell'archivio La Marmora, messo a disposizione per la silloge edita dal Cognasso ed ora illustrato da MAURIZIO CASSETTI, Le carte di Alfonso Ferrerò della Mormora. Spunti per una biografia e un epistolario, Torino, Comitato di Torino dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1979, pp. 878-882 per le lettere del Re.
18) Esse si trovano anche in GUSTAVE DE REISET, Mes souvenirs, voi. I, Parigi, Hon, 1901, pp. 334-337, ma con la data 29 marzo.
19) Cap. XII.
2) Ibidem e con più serietà in G. DE REISET, op. cit., p. 360.
21) Cap. LVI. Il colloquio del 30 luglio è riferito con parole e contenuto diverso da G. DE REISET, op. cit,, voi. HI, pp. 11-12, ma la cosa non deve meravigliare, perché il diplomatico francese ha spesso arrangiato i suoi ricordi.
22) Cap. XX.
23) Cap. XXIX.
24) Gioacchino Napoleone Pepoli, con lettera del 26 gennaio 1878, promette l'invio di sue memorie inedite.
25) Con lettera 25 gennaio 1878 Giuseppe Pisanelli assicura che gli consegnerà il tutto personalmente a Roma.
26) Giovanni De Falco promette materiale in una lettera del 4 aprile 1878.
27) Uguale promessa in lettere di Giuseppe De Vincenzi del 29 marzo e di Girolamo Cantelli del 9 febbraio 1878.