Rassegna storica del Risorgimento
MASSARI GIUSEPPE OPERE; STORIOGRAFIA ITALIA; VITTORIO EMANUELE
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1980
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19
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Le fonti di Giuseppe Massari 19
Un discorso a parte meritano due risposte negative alla richiesta di Mas* sari La prima è di Federico Sclopis. Dice di non poter riferire fatti speciali, non conosciuti . Si è incontrato privatamente solo una volta con il Sovrano, a proposito di una vertenza che non riuscì . Aveva dovuto rispondergli sempre di no una volta per la formazione di un ministero, due volte per missioni diplomatiche di rilevantissima importanza a causa dell'età e della persuasione della sua poca sufficienza .28) Avrà riscritto Massari per sapere qualcosa di più sulla parte presa da Sclopis nella vertenza anglo-americana sull'Ala* bama? Avrà avuto direttamente dal destinatario la lettera del Re del 22 settembre 1872 che pubblica nel cap. XCVIII? Non siamo in grado di rispondere affermativamente.
L'altro rifiuto, quello di Bettino Ricasoli, è stato scritto in due tempi: le sue frasi mi sembra rivestano notevole interesse non tanto per la biografia del Sovrano, quanto per quella del barone.
Ricevuta la prima richiesta, Ricasoli replica da Brolio il 3 febbraio 1878:
...Mi duole moltissimo di non avere materia da fornirti pel lavoro prezioso di cui sei per occuparti. Ne parlavo in questi giorni con Celestino, ma nulla ci venne in mente da riferirsi di speciale se non che la pruova costante dell'Uomo nato e predestinato a fare l'Italia. Era il vero Genio della nostra Patria. È il voto del mio cuore di vedere una storia della vita di Re Vittorio Emanuele fatta proprio per uso del popolo italiano, in cui l'uomo regale spicchi in tutta la sua meravigliosa spontaneità e bonarietà d'animo congiunta al pronto ed acuto concepire con tale sicurezza di giudizio, in ispecie nei più grandi momenti, da parere divinazione ...
Di altri poteva anche fare a meno, ma non di Ricasoli. Massari lo cono* sceva troppo bene per non insistere. La definitiva risposta negativa gli giunge sempre da Brolio 1*11 febbraio. Dopo avere affermato che, tra l'altro, non potrebbe fornire documenti perché non ne ha (sono tutti in mano di Celestino Bianchi), prosegue:
... Tu mi chiedevi se potevo riferire di Lui qualche motto, qualche aneddoto che possa essere divulgato a di lui lode, e senza mancare a riguardi, ed io mi torturai la memoria, che non ho tenacissima, e nulla vi trovai che mi paresse degno di riferirti. Non potrei certo dire che nessun momento siasi presentato nei familiari colloquj, quando il Re si trovava in piena espansione, atto a porgere le belle sue intrinseche qualità, e che non meritasse di essere fotografato per serbarne tutti i suoi delineamenti, ma sventuratamente, se vuoi, il mio spirito è poco atto a trattenersi sui particolari, e a soffermarsi sulle accidentalità, e ha bisogno d'innalzarsi sul complesso della situazione, e volgere la mente al futuro, abbandonando il passato. Quella maniera d'essere del mio spirito, con una memoria che non riluce per la sua tenacità, e aggiungi la riluttanza di assoggettarsi alla pratica, lodabile certo, di prendere note e appunti e ricordi} è la sola e vera causa che nella presente circostanza io non ho potuto fornirti alcuni di quei materiali che avevi da me sperati e che io con tanto piacere ti avrei dati, anche per mia propria elezione e contento.
Massari non se la sentiva di non dare nemmeno una prova dell'intimità esistente fra il Re e Ricasoli. Ricordava che il 30 maggio 1873 il Sovrano aveva voluto fare un'improvvisata al barone nella sua residenza, non l'aveva trovato e gli aveva lasciato un biglietto. Si rivolge, perciò, per aiuto, a un romano come Giuseppe Checchetelli. Questi non trova modo di penetrare nella villa fuori Porta
28) Lettera di Federico Sclopis del 23 gennaio 1878.