Rassegna storica del Risorgimento
MASSARI GIUSEPPE OPERE; STORIOGRAFIA ITALIA; VITTORIO EMANUELE
anno
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1980
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pagina
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51
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Le fonti di Giuseppe Massari 51
conterà bien eher, il lui faudra dépenser bien de l'argent, mais cependant il faut se taire , Biancheri si dimenava sulla sua seggiola ma il Re non lo guardava mai in viso.
10 sedeva lontano dal Re ed ignorava questi discorsi. Nell'uscire però dal Quirinale mi vidi assalito dal Biancheri che mi attendeva in un salone e che mi chiese con un, po' d'umore se era io che avea raccontata al Re l'avventura delle folaghe. È una rappresaglia, mio caro amico , gli risposi; chi divulgò l'affare della vacca? .
U buon Biancheri sorrise: dopo alcuni giorni mi chiamò al seggio della Presidenza, per dirmi che l'avventura gli avea fatto buon gioco. Egli era stato ascritto al Club della Caccia.
Tutto, dunque, era partito dal Sella, il quale è l'autore di altre battute, raccontate sempre da Castagnola. Esse servono a dar mordente alle scene un po' monotone delle riunioni per la firma dei decreti, delle quali ho già ricordato, dalla stessa fonte, la sede e il tavolo attorno a cui sedevano i titolari dei diversi dicasteri, quello coperto di velluto cremisi. Racconta, dunque, chi era allora ministro dell'Agricoltura:
11 Sella sempre attivo, e qualche volta inquieto, alzò una volta il tappeto... e vide che il medesimo era di legno bianco neppur piallato a dovere, oc Oh esclamò egli <c è dunque vero Maestà, che nella Corte tutto è apparenza? . Ed il buon Re sorridendo: Guardino un po' dove quel diavolo di Biellese va a ficcare il naso! .
Un'altra volta si venne a parlare di pranzi di Corte. L'informatore è sempre lo stesso:
Mentre si facea la relazione e durante la firma dei Decreti il Re chiese s'era stato buono il pranzo che in forma pubblica avea dato il giorno innanzi (è risaputo che Vittorio Emanuele non gustava alcun cibo o bevanda a questi banchetti). Un silenzio glaciale accolse la domanda del Re, il quale perciò la ripete. Maestà disse allora il Sella temi permetto di dirle che i di Lei cuochi non valgono la mia cuoca . Ed allora il Re: s Sicché mi converrebbe venire a pranzo da Lei! .
L'Uomo. In tema di questioni personali anche Massari accenna al poco rispetto per il protocollo che caratterizzava l'abbigliamento di Vittorio Emanuele, col risultato che si trovava, a volte, nella necessità di rimediare in fretta e furia alla negligenza. Non sappiamo chi abbia raccontato le difficoltà insorte per l'approccio all'imperatrice di Russia.133) Sappiamo, invece, che anche un nobile siciliano fu impressionato dalla trascuratezza del Re in fatto di vestiti. Scrive, infatti, Vincenzo Fardello, marchese di Torrearsa:
Una volta a Torino ammesso alla presenza del Re immediatamente dopo il consiglio de' Ministri un moto involontario tradì la mia sorpresa pel modo negletto come era vestito, ed egli accorgendosene, e senza derogare a quella dignità che gli era cosi istintiva dissemi ridendo: Ella si meraviglia di trovarmi vestito cosi, ma cosa vuole fa tanto caldo, eravamo in estate, e poi io non sono fatto per la toletta . "4)
Si sentiva, dunque, impacciato quando doveva mettersi in alta tenuta. Sarà forse questa una delle ragioni per cui, tutto chiuso in una uniforme da gala, non amava inchinarsi a intrecciare conversazioni, in riunioni mondane, con il gentil sesso, che in privato non disdegnava? La cosa era stata sottolineata dalla regina Vittoria, ma si poteva credere che Vittorio Emanuele non fosse attirato
133) Cap. C.
,34> Lettera cil. alla nota 46.