Rassegna storica del Risorgimento

ASCOLI GRAZIADIO ISAIA; CONGRESSI GORIZIA 1979
anno <1980>   pagina <59>
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In margine ad un convegno
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Quelli, e soprattutto il friulano, al quale logicamente doveva andare l'inte­resse dell'Ascoli, avevano le loro basi e le loro premesse in ragioni storiche e geografiche: storiche, in riferimento alle origini ed alle successive vicende della società locale che se ne era servita nel tempo, geografiche per lo spazio nel quale erano ubicati coloro che li usavano come mezzo espressivo. Viene spontanea, a questo punto, la domanda sull'attualità della riflessione, condotta con piena con­sapevolezza per primo, appunto, dall'Ascoli, sull'entità regionale veneto-giuliana considerata al medesimo tempo come teatro storico e come ambiente geografico nel quale è collocata l'area dialettale friulana ed in cui si è Tenuta svolgendo quella tradizione etnica e culturale che costituisce tuttora l'insostituibile patri­monio delle genti della regione, al di là ed oltre le parlate usuali destinate ad essere fatalmente superate dal crescente uso della lingua nazionale. Con ciò non si forza davvero il pensiero dell'Ascoli ima anzi lo si ricollega piuttosto stretta­mente a quella concezione particolare della storia e della società, fatta di con­cretezza e di ragione, che egli derivava dal Cattaneo ed alla quale era destinato a rimanere aderente tutta la vita, come aveva attestato con la sua concezione di un'autonomia lombardo-veneta alla vigilia del '48, autonomia concepita in funzione di tutela della nazionalità italiana dei suoi abitanti (Gorizia italiana, tollerante, concorde. Verità e speranze nell'Austria del 1848), e come più tardi mostrava con l'articolata visione, di netto sapore risorgimentale, della lingua italiana coirne veicolo di unificazione di tutte le genti del nuovo Stato anche contro l'allora prevalente interpretazione manzoniana della necessaria e quasi fatale prevalenza fiorentina (cfr., tra gli altri, T. BOLELLI, Ascoli, Graziadio Isaia, in Dizionario Biografico degli Italiani, voi. IV, p. 380).
Si tratta di una riflessione, quella sull'entità regionale veneto-giuliana, che dalla rilettura di Ascoli riceve nuovi stimoli in quanto ci appare più che mai fondata sul permanente dato linguistico e culturale (cfr., ora, le brevi note del­l'Appendice n. 8 al libro di G. FRANCESCATO e F. SALIMBENI, Storia, lingua e società in Friuli, Udine, 1976, p. 251 e sgg.). Possiamo domandarci al riguardo con Sestan quale e quanto spessore abbia avuto la romanizzazione antica della regione, ma non possiamo davvero disconoscere il ruolo aggregante e civilizzante svoltovi dalla lingua e dalla cultura che dal secolo XI in poi si irradiavano verso i territori orientali della penisola, i territori, cioè, delimitanti almeno nelle grandi linee, la circoscrizione amministrativa della X regio imperiale romana. Ruolo che, pur nella varietà delle condizioni politiche, sociali e civili del Friuli e del­l'Istria, era essenzialmente il medesimo, quale che fosse la parlata romana o volgare dei suoi centri abitati e delle campagne ad essi immediatamente circo­stanti.
E, poiché, come ha sottolineato a suo tempo sulla scia della ben nota tesi del Cattaneo, lo Schiffrer, la civiltà romana era stata costruttrice di città e le città avevano mantenuto un volto culturale e linguistico legato a quella tradi­zione, cosi, malgrado la distinzione dei dialetti e delle parlate ladine o istriane tra le aree più settentrionali e quelle più meridionali della regione, e nonostante il carattere apparentemente arcaico, dovuto all'isolamento ambientale di certe sue zone, dell'idioma utilizzato da talune popolazioni, la gente della regione sentì e visse nel retaggio di una comune romanità fattasi dal medioevo in poi italianità. Uno sguardo all'ormai famoso libro di Giovanni de Vergottini, da qualche anno ripubblicato a cinquantanni dalla sua prima edizione (Lineamenti storici della costituzione politica dell* Istria durante il Medio evo, Trieste, 1974), serve a confermare, anche per il territorio più periferico della regione, la validità dell'assunto.