Rassegna storica del Risorgimento

CIVICO MUSEO-BIBLIOTECA DELL'ATTORE DEL TEATRO DI GENOVA FONDO
anno <1980>   pagina <78>
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Libri e periodici
Segnaliamo anche il saggio del Rigoli sulle compresenze romantiche e positiviste nella etnostoria di Salomone Marino (anche qui, per una scienza alla moda , il discorso sarebbe assai lungo!), il succoso lavoro della Sacco sulla critica letteraria post.de-sanctisiana delFÀrcoleo e sulla significativa polemica con Pirandello intorno all'umorismo, x brevi cenni del Bellafiore a Michele Amari illuminista ed antiromano , quelli pur­troppo soltanto elencativi del Carta e del Pavone al patrimonio edilizio ecclesiastico di Palermo nel contesto urbano otto-novecentesco della città, la chiara sintesi del Bellomo Bulla storiografia giuridica siciliana del medesimo periodo, con accenni al Salvioli ed al Loncao che meriterebbero ben altro sviluppo, al pari che nel caso di Simone Corico, uno dei protagonisti del ricchissimo contributo del Dolio, le <t implicazioni politiche del cui discorso filosofico, da Di Giovanni a Gentile, rappresentano forse il terreno d'indagine più articolato e sostanzioso su cui il congresso si sia assestato.
RAFFAELE COLAPIETRA
L'Archivio Cavour. Inventario, a cura di GIOVANNI SILENGO (Fondazione Camillo Cavour . Studi e documenti, VII); Santena, Fondazione e Camillo Cavour , 1974, in 8, 3 voli., pp. XXVHI-922. S.p.
La Fondazione Cavour nella Collana oc Studi e documenti diretta da Carlo Pischedda ha pubblicato tre volumi d'inventario dell'archivio dello statista piemontese, cosi come è conservato nel castello di Santena. L'inventario, di oltre novecento pagine, è diviso in cinque sezioni: la prima comprende i trentotto quaderni di Cavour, nei quali si trovano i diari, gli studi e gli appunti di vario argomento; la seconda e la terza enumerano le let­tere spedite e ricevute, mentre la quarta, definita e di altri corrispondenti , raccoglie le lettere conservate in casa Cavour delle quali, tuttavia, Camillo non è né mittente, né desti­natario. La quinta e ultima sezione è dedicata alle carte contabili e, in genere, alle carte miscellanee.
Quanto abbiamo detto basterebbe già per sottolineare l'imponenza del lavoro effettuato dal curatore dell'Inventario, Giovanni Silengo, ma ciò non gli renderebbe l'apprezzamento che gli è dovuto. Il plauso e la riconoscenza degli studiosi devono essere rivolti al Silengo anche e direi soprattutto per il modo in cui ha svolto il suo lavoro: non vi è documento (lettere, pagine di diari o di appunti) che accanto all'indicazione archivistica non abbia ima succinta e puntuale sintesi del contenuto, ed è facilmente comprensibile come l'improba fatica compiuta dal curatore renda davvero preziosi i tre volumi dell'In­ventario. L'eccezione conferma la regola: le lettere di Anna Giustiniani sono annotate uni­camente con l'incipit* ma chi le ha lette nell'edizione dell'Avena può comprendere la scelta fatta da Silengo; del resto sarebbe un delitto sintetizzare freddamente delle lettere d'amore e giustamente il curatore vi ha rinunciato: per la Ronzani è diverso... L'introdu­zione, con la storia dell'archivio Cavour, e un utilissimo indice dei nomi completano un'opera davvero esemplare.
ROMANO UGOLINI
DANTE CECCHT, L'amministrazione pontificia nella 2" Restaurazione (1814-1823) (Deputa­zione di storia patria per le Marche. Studi e testi, 11); Macerata, Biemmegraf, 1978, in 8, pp. XXXV-421. S.p.
Sono ampiamente noti, almeno nei tratti generali, gli ostacoli incontrati dal Consalvi nella realizzazioneo del suo programma di rinnovamento delle strutture giuridico-ammini-strative dello Stato pontificio, negli anni che seguirono la conclusione del Congresso di Vienna. Le istanze riformatrici del cardinale Segretario di Stato vennero messe a dura prova, ed alla lunga decisamente stemperate, dalla tenace opposizione degli ce zelanti . Cosicché, se qualche risultato positivo fu conseguito nelle province di seconda recupera (Legazioni e Marche), molto più pesante la situazione si conservò in quelle di ce prima recupera (Lazio ed Umbria), nelle quali la Restaurazione era stata avviata dal Rivarola e dal Pacca.