Rassegna storica del Risorgimento

CIVICO MUSEO-BIBLIOTECA DELL'ATTORE DEL TEATRO DI GENOVA FONDO
anno <1980>   pagina <80>
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Libri e periodici
quello della società e cultura milanesi del primo Ottocento (la sottolineatura giornalistica del titolo non fa giustizia all'ampiezza d'aperture e di suggerimenti del lavoro), un libro a cui perciò ci auguriamo di cuore che segua presto il promesso secondo volume, dedicato, tra l'altro, ad un bilancio del cattolicesimo lombardo dell'epoca, un tema cbe, tra gianse­nisti e rosminiani, non esige davvero commento.
L A. parte da e una radicata convinzione del carattere scientifico della politica , che è quella che ispirò gli Annali ed alla quale egli si rifa con serenità e consapevolezza, anzitutto filologiche, restituendo dignità intellettuale e spessore civile a Francesco Lampato troppo spesso fatto passare, ancora in vita, come un semplice prestanome per grandi ini­ziative culturali altrui, Gioia e Roniagnosi in primissima linea, donde una minuziosa ed esauriente ricerca in cui non pochi personaggi dell'età napoleonica tornano in nuova luce ed in diversi aspetti, si pensi al generale Fontanelli, le esigenze ce popolari, della stampa vengono convenientemente lumeggiate insieme con le trasformazioni in atto, che avrebbero condotto al predominio industriale del Pomba da Torino e si sarebbero intrecciate col declino del radicalismo lombardo successivo alla morte del Romagnosi.
L'opera del Lampato è perciò inquadrata in un panorama complessivo della stampa milanese, affollata di reclute in seguito alla smobilitazione dell'apparato burocratico del regno italico, caratterizzata da indirizzi non ancora adeguatamente chiariti, anche nelle maggiori testate, come la Biblioteca Italiana, per la quale la Turchi sta mettendo a punto Paride Zajotti, ma per l'Acerbi si è ancora al vecchio, deprecato ed insostituìbile Luzio (ce recuperare l'eredità del secolo dei lumi, ma in una versione devirilizzata è il programma che gli Austriaci affidano alla Biblioteca secondo l'ottima formula dell'A., ce il proclama di-un partito d'opinione favorevole alla politica austriaca essendo un'esigenza fortemente sen­tita dal governo donde un riesame persuasivo dell'atteggiamento foscoliano), con lo stesso Conciliatore, il limite più grave della cui variegata e composita esperienza fu quello di non essere riuscito ad ottenere ce istituzioni più legate alla società civile... le congregazioni e i comuni, le scuole, le banche, le istituzioni di beneficenza , senza la conoscenza delle quali, dice benissimo l'A. (ed è degno di nota che non conoscano ancora!) la preistoria della capitale morale non si può assolutamente tracciare.
Perciò gli Annali sono un giornale d'incivilimento e non soltanto di cognizioni utili , come troppo limitativamente li giudicò il Greenfield, della cui classica opera, di recente non a caso ristampata, quasi a ribadire una funzione ancora attuale da sostanziale colonna d'Ercole, la fatica dell'A. rappresenta un opportuno ripensamento critico.
Al centro di quest'incivilimento e della propaganda relativa è in un primo tempo Melchiorre Gioia, la cui ce visione di tipo efficientissimo-produttivo è ben illustrata dal-l'A. anche nei distorcimenti che ne derivano quanto all'intelligenza esatta del pensiero economico del Sismondi, ce economia pubblica di derivazione settecentesca lombarda che non ben si amalgama con le idee prevalenti nelTAntologia, sismondiane o sansimoniane che siano, donde una frattura tra Milano e Firenze che peserà a lungo all'interno dello schie­ramento liberale nazionale.
Né a sanare questa frattura giovò la prevalenza rapidamente assunta da Romagnosi nell'atmosfera culturale degli Annali, malgrado il suo anti-industrialismo, il liberalismo smi-thiano, la ce fisiologia politica quale scienza complessiva della società, le idee sul progresso, la perfettibilità e la civilizzazione, l'economia come ce fisiologia edificante e non quale chimica dissolvente , il diritto al lavoro, l'intervento coordinatore dello Stato attraverso la ce supremazia dei diritto , tutte cose che, se rispetto a Gioia mostravano una più artico­lata e comprensiva precisazione della realtà, dinanzi al sansimonismo, e più in genere alla radicale evoluzione culturale e civile degli anni trenta, di cui Mazzini (un po' maltrattato dall'A.) sarebbe stato tra i frutti maggiori, mostra in gran parte la sua inadeguatezza.
E quest'ultima è ben colta dall'A. anche nel giovane Cattaneo, la cui assidua colla­borazione agli Annali, pur nella larghezza dello sguardo dell'informazione, non riesce sem­pre a celare la ristrettezza degli interessi regionalistici e talora di categoria che vi sono sottesi, come nella complessa polemica sulla seta e sul compito dello Stato e della finanza ai fini della produzione industriale.
Né la scuola di Romagnosi si esaurisce peraltro nel Cattaneo, in quanto l'A. dà il dovuto e documentatissimo posto ad uomini come i cugini Giuseppe e Defendente Sacchi, con i loro retroscena pedagogici, politici, letterari che danno bene la misura della ricchezza