Rassegna storica del Risorgimento

CIVICO MUSEO-BIBLIOTECA DELL'ATTORE DEL TEATRO DI GENOVA FONDO
anno <1980>   pagina <82>
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Libri e periodici
supplemento al Fan falla nella seconda metà di dicembre del 1878 per pochi giorni, la seconda il 1 gennaio 1879 come un vero giornale autonomo con una regolare pubblica* zione giornaliera.
Possiamo dire che i numerosi ed interessanti interrogativi che l'autore del libro si è posto riguardo ai rapporti tra II Messaggero e Roma e la sua provincia, all'influenza poli­tica sulla composita massa dei lettori ed ai suoi atteggiamenti di fronte ai più scottanti problemi del paese e ad importanti avvenimenti di quei primi quarant'anni di vitat sono affrontati prendendo in esame con criterio problematico i temi maggiormente trattati dal giornale, dalle riforme elettorali alla questione sociale, al parlamento, all'istruzione, alla giustizia, all'economia, alla politica estera e coloniale. Contemporaneamente sia per gli anni ottanta e novanta, sia per i primi del novecento due capitoli (il I e il IX) analizzano, come opportuno aiuto alla comprensione della storia di questo quotidiano, il movimento demo­grafico della capitale, la distribuzione della rendita e della proprietà intorno a Roma, la sua stratificazione sociale, le condizioni di vita dei lavoratori agricoli e cittadini, i livelli d'istruzione e la diffusione della stampa, già in parte studiati in alcuni precedenti articoli del Talamo.
L'impressione che si ricava da questa abbondante messe di dati e d'informazioni è il particolare legame che s'instaura tra il giornale romano e la sua città. La ricchezza e l'analitiche della sua cronaca cittadina, con le notizie ottenute attraverso il sapiente coinvol­gimento di tutta la popolazione con l'allettante promessa di un compenso per ogni notizia segnalata, sotto l'abile regia di un suo redattore, Narciso Borgognoni, al giornale dal 1879 al 1901, legittima l'aspirazione del Messaggero ad essere e definirsi un giornale per tutti e nello stesso tempo rappresenta una preziosa fonte per lo studio dei problemi citta­dini con precisi riferimenti territoriali.
È dall'inizio degli anni Ottanta che // Messaggero assume e rinforza la sua fisiono­mia di giornale popolare nella nuova sede di via del Bufalo n. 125 (con tipografìa propria), dopo averne cambiate due, la prima in via del Seminario n. 87 fino al 24 febbraio 1880 e la seconda a piazza San Silvestro n. 75 dal 25 febbraio all'ottobre 1880.
L'autore opportunamente rende l'idea di cos'era il giornale i ornano in quel periodo illustrando la veste tipografica, i servizi, le rubriche e le cronache delle sue quattro pagine dal formato a grande quanto un fazzoletto da naso (p. 56), ma ricche di notizie e segue la sua crescita con il contìnuo aumento di tiratura, garanzia della sua indipendenza (se­condo lo stesso Messaggero, dalle 30.000 copie del 1881 si sarebbe giunti a 60.000 copie alla fine del 1883), i miglioramenti tecnologici che si attuano nel passaggio da una sede all'altra, la nascita di nuove rubriche come la pubblicazione delle lettere dei lettori dal 20 luglio 1881 e la questione della pubblicità nella quarta pagina con tutti i suoi risvolti economici.
È, perciò, attraverso un prezzo assai basso, la giornaliera pubblicazione di uno o due romanzi d'appendice, una informata cronaca cittadina ed i resoconti dei processi famosi seguiti con attenzione dall'opinione pubblica che II Messaggero conquista un largo seguito di lettori tirando oltre 45.000 copie negli anni Novanta, quando è il quotidiano più diffuso a Roma assieme al Popolo romano (35.000 copie) e alla Tribuna (60.000) ed arrivando ai primi del novecento a 55.000 copie, quando è indicato come il quarto quotidiano più dif­fuso in Italia dopo i milanesi Secolo (115.000 copie) e Corriere della sera (90.000) e la ro­mana Tribuna (70.000).
La linea politica del giornale è illustrata da Giuseppe Talamo tenendo presente una fondamentale distinzione tra due periodi: il primo dal 1878 al 1908 legato alla personalità del proprietario e direttore Luigi Cesana ed il secondo posteriore al 1908 caratterizzato dal prevalere nella redazione di tendenze lontane dalle tradizionali istanze democratiche del quotidiano e dal mutamento di proprietà nel 1911 col passaggio del giornale dal Cesana alla Società editoriale italiana e da questa, nel 1915, alla società a L'Editrice , dietro alla quale c'erano i fratelli Perrone.
Fino ai primi anni del Novecento II Messaggero è, dunque, un giornale con caratte­ristiche democratiche. Dalle battaglie per la giustizia sociale, per l'allargamento del suffra­gio, al costante tema dell'anticlericalismo il direttore Cesana persegue il suo scopo di dare ai ceti popolari, attraverso la lettura di e un giornale per tutti , anche con un apparente