Rassegna storica del Risorgimento
CIVICO MUSEO-BIBLIOTECA DELL'ATTORE DEL TEATRO DI GENOVA FONDO
anno
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1980
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pagina
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84
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1 Libri e periodici
italiana sul modello della Russia zarista, ecc. ecc. In Italia, a parte l'interventismo democratico di sinistra, la lotta fu condotta come l'ultima guerra risorgimentale contro l'Austria. Uomini lungimiranti come Giolitti videro sin dal 1915 che, nell'Europa postbellica, una Germania troppo indebolita avrebbe ridotto sensibilmente anche la libertà e la capacità d'azione dell'Italia. Per cui non sorprende che, dopo il '18, grazie anche alle delusioni di Versailles, in Italia vi fosse una grande disponibilità alla riappacificazione, nonostante che i riguardi dovuti alle potenze dell'Intesa suggerissero una certa prudenza. La critica democratica e nazionalista all'assetto di pace stabilito a Versailles mirava ad un riesame del trattamento destinato alla Germania. Così negli anni 1919-'20 F. S. Nitti elaborò le proprie riflessioni revisionistiche, che poi dovevano incontrare una eco tanto vasta nel mondo germanico. Qualche spunto su questa tematica è contenuto nella tesi di dottorato che stiamo qui presentando (relatore Th. Schieder), che è basata su materiale custodito nei ministeri degli esteri italiano e tedesco.
Terra finora inesplorata dalla storiografia si trova anche nella parte riguardante gli anni 1919 e 1920: vi si parla, per esempio, dei problemi politici e giuridici connessi con le proprietà di tedeschi in Italia e della ripresa dei rapporti diplomatici. Vi è esaminato nei dettagli anche l'impegno per riattivare gli scambi commerciali culminato poi nel trattato dell'agosto 1921. Ambedue i partner*, benché l'uno vinto e l'altro vincitore, ai trovavano in una situazione di emergenza e di necessità. Questo spiega perché il Muhr ci presenti una storia sotto molti aspetti di potenzialità: una storia di progetti e di intenzioni rimasti in buona parte sulla carta. Ma ciò nonostante i concetti da lui esposti sono istruttivi per capire lo sviluppo delle relazioni italo-tedesche nei decenni successivi.
JENS PETERSEN