Rassegna storica del Risorgimento

PECCHIO GIUSEPPE SCRITTI
anno <1980>   pagina <134>
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Aldo Garosci
che alla sopravvenuta prudherie anglosassone dell'esule Pecchio. È perciò da augurare che i vivaci scritti polìtici del Pecchio, e il saggio del Bernardelli che li precede equilibrato anche nel giudizio, da altri spesso distorto in meglio o in peggio, sulla vicenda del Confalonieri trovino un pubblico attento e ca­pace di rimeditarli con frutto tra i cultori di studi storici, come meriterebbero di averlo e lo hanno avuto in più facili parziali presentazioni.
E questo pubblico attento troverà materia di interesse in due momenti essen­ziali: quello che si potrebbe chiamare il pensiero politico (e cioè le tendenze e le intenzioni politiche) del Pecchio le sue vivaci impressioni di uomini e paesi, alle cui vicende partecipò (la Spagna) e che conobbe o visitò nell'esilio (la Grecia e soprattutto l'Inghilterra). La penisola iberica, a cui sono dedicati i primi tre opu­scoli contenuti nella raccolta (Sei mesi in Spagna nel 1821; tre mesi in Porto-gallo nel 1827, Journal of mìlitary and politicai events in Spain during the last twelve months) fu, per il Pecchio, come il prolungamento dell'avventura lombardo-piemontese, vissuto nell'ebrezza della Libertà con la maiuscola, la libertà rivolu­zionaria della sovranità popolare, delle sette, degli eserciti e delle milizie volon­tarie, anche se sempre nell'ambito di una costituzione, con alla testa quel re ideale, che applica le leggi (ma nel caso, trattandosi di Ferdinando VII, non c'è da fidarsi). In questa Spagna, ideale con tratti reali, questa Spagna povera ma fiera, questa Spagna che non ha appreso la libertà sui libri (nelle pubbliche biblioteche i testi degli illuministi sono tuttora introvabili) ma ogni giorno la ritrova spiegata nei fogli dei giornali, il Pecchio ha incontrato il suo ideale; o per meglio dire, lo avrebbe trovato se alla testa dello Stato ci fossero i comuneros del Riego e non i massoni di Toreno, di Abisbal, di Torrijo, pronti al compromesso. Le sedute alle Cortes lo incantano, con gli splendidi discorsi che vi si tengono, e fino a che l'invasione francese, penetrando nel paese come un coltello nel burro, e provocando vacillamenti, tradimenti (al solito!) e restringendo i costituzionali a Cadice, dove hanno portato il Re, non gli dà il senso della realtà, non dubita della vittoria. Anzi, ancora a Cadice si illude che la città assediata (e in essa i più tra i capi Comuneros ) possa venir liberata dalle abili manovre dell'eser­cito costituzionale del Ballesteros; e quando infine anche questo miraggio si dis­sipa, e vien costretto a lasciar la città prima che capitoli, anche allora il miraggio della vittoria democratica continua, perché da un lato la sovranità popolare non viene mai meno, dall'altro esistono pur sempre un esercito che è stato costituzio­nale, molte milizie, dei creditori da pagare. Con tutti questi dovrà pur fare il conto la monarchia di Ferdinando.
Insomma, la Spagna ha riaperto la partita che era sembrata chiusa fra la grande rivoluzione sconfitta e la Santa Alleanza, e perciò alla campagna di stampa che si era espressa negli opuscoli spagnoli o portoghesi si collega direttamente ancora la pubblicistica del Pecchio nel 1824 tendente a sostenere contro la Santa Alleanza e i suoi interessi (che, diplomaticamente, erano in parte legati a quelli dello Stato inglese), la ragione e le possibilità di un regno italico die veniva riven­dicato nel suo passato napoleonico e di cui si prospettava l'avvenire nazionale e costituzionale; questo è in sostanza il contenuto dei due scritti del 1824, la lettera a Lord Brougham e l'articolo, pubblicato dalla Edinburgh Review , con lo strano titolo, chissà perché, in maccheronico francese: Qu'est-ce que c'est l'Austrie? , in cui una forma angloitalianizzante del nome dell'odiato impero è sostituita a quella francese di sempre: Autriche . La forza conservatrice dell'Austria, povera di danaro e di talenti, ma ricca di uomini, e che perciò è in grado, con i suoi eser­citi, di schiacciare il più civile paese italiano, è ben vista in queste pagine, cosi