Rassegna storica del Risorgimento
GIANNELLI PIETRO; NUNZIATURE APOSTOLICHE NAPOLI 1859-1860
anno
<
1980
>
pagina
<
155
>
La nunziatura di Napoli 1859-60 155
cally si auguravano che la conflagrazione che minacciava l'Europa tutta, ed era rappresentata dal movimento nazionale, would be quenched in the blood of the filibusters and rebels , durante il bombardamento di Napoli, verso la fine del maggio 1860.4>
Carla Meneguzzi Rostagni ha recentemente fatto notare che, sebbene i memoriali ed i dispacci di alcuni diplomatici europei accreditati presso la Chiesa avessero approfondita la nostra comprensione della politica papale, mancavano, però, le voci dei protagonisti: F Antonelli ed i Nunzi nelle capitali europee . Gli scritti della Meneguzzi Rostagni, e quelli di Mariano Gabriele6) mostrano come le voci dei protagonisti possono aiutare a meglio comprendere la politica papale, ed inoltre chiariscono il carattere, le attitudini ed il pensiero politico degli uomini di Stato che ebbero a trattare con Roma. non solo questo, ma è anche logico ammettere che i dispacci di un nunzio siano in grado di rivelarci a pieno il suo ruolo negli avvenimenti che si andavano svolgendo intorno a lui. Il Giannelli era stato accreditato presso il Regno delle Due Sicilie sin dalla primavera del 1858, durante la calma che precedette la tempesta. Il presente articolo si propone, appunto, di trattare, studiare ed analizzare la corrispondenza di Giannelli con l'Antonelli durante gli anni agitati e violenti: 1859-1860.
La malattia si impadronì di Ferdinando II in un momento particolarmente inopportuno. Durante i primi mesi del 1859, il Giannelli riferiva che nel Regno vi era calma, seppure accompagnata da una certa tensione. Ciò che accadeva nel Nord destava apprensioni di guerra: bisognava tener presenti i disegni napoleonici sull'Italia ed i piani sovversivi della Sardegna. Sin dai primi giorni dell'aprile del 1859, i leaders napoletani erano in ansia per i movimenti di Garibaldi: si diceva, infatti, che non solo egli avesse organizzato delle bande armate, ma che alcune navi fossero state allestite nei porti di Genova e La Spezia. Il Giannelli e coloro a cui egli parlava temevano che potessero essere ripetuti ulteriori attentati contro la dinastia borbonica, 8> sebbene nello stesso tempo il Nunzio riconoscesse la mancanza di elementi locali in favore di una spontanea rivolta. Nonostante i lunghi anni di preparazione, le fazioni favorevoli al Piemonte ed al costituzionalismo erano ancora troppo legate allo spi-rito di municipalità e troppo condizionate dai mazziniani per operare liberamente. 9) Se così stavano le cose, scriveva il Giannelli, financo un intervento dal di fuori sarebbe fallito, purché il Governo fosse intervenuto a contrattaccare, con un'azione energica e decisa. Tale linea di condotta era in ogni caso in stretta relazione con la salute del Re.10)
Quando il Giannelli scriveva che Ferdinando sino ad ora teneva quasi totalmente a sé le redini del Governo ,U) in realtà egli non si lamentava di ciò
4> W. R. THAYEB, The life and times of Cavour, Boston, 1911 (ristampa New York, 1971), voi. H, p. 313.
5) C. MENEGUZZI ROSTAGNI, // carteggio AntoneUi-BariU (1859-1861), Roma, 1973, PP. XI-XII.
6) M. GABRIELE, // carteggio AntoneUi-Sacconi (1858-1860), Roma, 1962, due voli.
7) Giannelli ad Antonefli, 18 gennaio, n. 7991, A.S.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, ff. 5-6.
> Giannelli ad Antonella 7 aprile, n. 8068, Ivi, t 10.
Giannelli ad Antonelli, 18 gennaio, n. 7991, Ivi, f. 7.
W> Giannelli ad Antonelli, 7 aprile, n. 8068, Ivi, f. 11.
)') Giannelli ad Antonelli, 11 aprile, n. 8075, Ivi, r. 252, pacco 3, f. 66.