Rassegna storica del Risorgimento

GIANNELLI PIETRO; NUNZIATURE APOSTOLICHE NAPOLI 1859-1860
anno <1980>   pagina <158>
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Raymond L. Cummings
il suo disappunto sia per gli accordi raggiunti a Villafranca, sia per il falso principio, che cioè le grandi nazioni possono a lor talento disporre delle minori, non altrimenti che fossero altrettante loro semplici provincie ... . Si opponeva in particolare alla Lega che era stata proposta, perché avrebbe richiesto un accordo con il Piemonte, governo pienamente rivoluzionario, inimico di tutti gli altri governi italiani... .28) Nel giugno dello stesso anno, e precisa­mente durante il colloquio del 17 giugno con il Giannelli, il Re aveva espresso il suo rammarico per il fatto che la Francia non avesse esteso la sua protezione da Roma a tutte le province dello Stato pontificio, specialmente in considera­zione del fatto che Roma poteva pur usare il clero francese e tutti i buoni cat­tolici francesi per fare leva sulla politica imperiale.29J Egli ora temeva che Napoleone, con la sola minaccia di ritirare le sue truppe da Roma, avrebbe po­tuto forzare il Papa ad aderire ai suoi piani. Suggerì, perciò, a Pio IX di rivolgersi alla Spagna onde supplire alla mancanza delle truppe francesi, e si offrì di avan­zare detta richiesta in modo confidenziale.30* L'Antonelli da parte sua vi aveva già pensato ed era proprio sul punto di chiedere aiuti sia alla Spagna, sia a Napoli quando gli giunse il dispaccio del Giannelli.3I) In verità, egli non aveva bisogno dell'incoraggiamento del Governo borbonico per rivolgersi alla Spagna e per cercare di avvalersi dell'influenza dei cattolici francesi ai fini di otte­nere una maggiore cooperazione da Napoleone III. Era solo questione di tempo; egli, quindi, approvò il suggerimento di Francesco II ed accettò, di buon grado, la sua offerta di mediazione, ma consigliò di soprassedere. Voleva, infatti, ve­dere prima se era possibile concludere da solo qualcosa con Parigi.32* La sua corrispondenza con mons. Carlo Sacconi, nunzio a Parigi, rivela la natura dei suoi sondaggi. Avrebbe sollevato obbiezioni Napoleone III ad un eventuale aiuto militare da parte di altre potenze cattoliche? Le truppe francesi avreb­bero appoggiato quelle papali, se queste si fossero spinte in Romagna?33*
Francesco II si opponeva al progetto di Napoleone UT circa la formazione di una Lega italiana; era convinto che le concessioni politiche che l'Imperatore
) Giannelli ad Antonelli, 19 luglio, n. 8246, AJ3.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, f. 49.
28) Ibidem', vedi anche P. PJBRI, op. cit., parte I (testo), p. 115.
29) Giannelli ad Antonelli, 18 giugno, n. 8198, brutta copia, A.S.V., Arch. Nunz., Napoli, 1850-1860, r. 268, Pos. 3", Inc. 3.
* Giannelli ad Antonelli, 19 luglio, n. 8246, A.S.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, f. 49.
31* Vedi C. MKNECUZZI ROSTACNI, op. cit., pp. 62-82 e anche Gramont a Napoleone, Roma, 21 luglio 1859, Archives Nalionales, papiers Gramont, AP (101AP), Series E, registro n. 35, bobina (63M153). Gramont riferiva, in merito ad un abboccamento con Pio IX, che il Papa chiedeva che la Francia si adoperasse a Torino per la tutela dei suoi interessi e non disapprovava l'uso delle proprie truppe e, se necessario, di quelle spagnole, per riprendere la Romagna.
32> La brutta copia del dispaccio dell'Antonelli al Giannelli, in data 23 luglio, con­siglia di temporeggiare aspettandosi risposte da Parigi . A queste parole segue una frase cancellata che spiega a per conoscere se i Francesi potessero almeno formarci una retro­guardia, spingendo le nostre truppe nella Romagna, premesso sempre il ritiro colà de' Piemontesi (n. 5092; A.S.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, f. 51). Parole analoghe si leg­gono nel dispaccio inviato al Sacconi, nello stesso giorno (vedi nota seguente).
33> Antonelli a Sacconi, 23 luglio 1859, n. 5094, in cifra, in M. GABRIELE, op. eie., voi. I, p. 177, n. 123.