Rassegna storica del Risorgimento

GIANNELLI PIETRO; NUNZIATURE APOSTOLICHE NAPOLI 1859-1860
anno <1980>   pagina <160>
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160 Raymond L. Cummings
congetture pessimìstiche circa il futuro della monarchia. La strategia dei rivo­luzionari era chiara. In un primo momento sarebbero state minate le forse armate dello Stato, poi si sarebbe iniziato il movimento, a cominciare dalla Sicilia che era già in stato di considerevole agitazione. In vista di tali eventi, il Governo che, fino a quel punto, aveva resistito ai reclami dell'Inghilterra ed alle pressioni per quanto moderate della Francia in favore di un cambio di regime, avrebbe potuto acconsentire e concedere una costituzione di stile inglese. Tutto ciò avrebbe condotto inevitabilmente agli stessi disordini, scriveva il Nunzio all'Àntonelli, che deploriamo in Piemonte . 39> Tali previsioni di eventi infausti non potevano dirsi del tutto errate, e lo stesso Antonelli era costretto ad ammettere che le paure del Nunzio erano giustificate.40)
Il barone Brenier, che si recava spesso alla Nunziatura di via Toledo, infor­mava Parigi che il Giannelli era in continuo contatto con il Re. L'inviato fran­cese scriveva che il est à craindre qu'un esprit aussi prévenu contre tonte concession politique n'agisse d'une manière facheuse sur Ics résolutìons du Gouvernement Napolitani .*1J Il Giannelli, chiaramente, presentiva come si è già fatto notare un certo pericolo nel costituzionalismo e credeva che agenti sardi stessero creando agitazioni nel Regno.42) Egli riferiva, inoltre, di un par­tito rivoluzionario e di coloro che sebbene non possono dirsi pienamente rivo­luzionari, pure bramano con troppo ardore, secondo lo spirito del tempo, di veder l'Italia indipendente, confederata e retta da istituzioni più o meno libe­rali .43 Si sarebbe detto che ogni sua disponibilità ad accettare cambiamenti era condizionata solo dagli eventi negli Stati della Chiesa, dove i Francesi cer­cavano ora di ottenere concessioni che andavano oltre quelle prima richieste, concessioni che il Giannelli aveva già considerate eccessive. **) Dopo aver enu­merate quelle che Napoleone HI cercava di ottenere dal Papa nei riguardi della Romagna, l'Antonelli suggeriva al Nunzio come avrebbe dovuto comportarsi: Si compiacerà di richiamare alla mente le riflessioni che cotesto Sovrano ebbe a manifestarle, allorquando Le favellava di riforme da introdursi .45) France­sco II aveva, infatti, espresso e la sua opposizione alle innovazioni politiche desiderate da Napoleone per l'Italia e, in particolare, il suo rifiuto alla crea­zione di un Corpo Legislativo sul modello di quello francese.46) Se si considera quanto detto sopra, è facile capire come un dialogo con il Nunzio potesse tur­bare l'inviato francese. Eppure non si hanno prove che assicurino l'intervento del Giannelli nei dibattiti concernenti la Costituzione che si tenevano nel Go-
39) Giannelli ad Antonelli, 14 agosto, n. 8286, A.S.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, S, 57-58.
4Q> Antonelli a Giannelli, 19 agosto 1859, n. 5594, Ivi, f. 59.
* Brenier a Walewski, 12 agosto 1859, n. 27, A.MA.E., CJP., 1859, Napoli, voi. 190, f. 351.
) Giannelli ad Antonelli, 11 giugno, n. 8179, A.S.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, f. 32. SuMto dopo, il Brenier si esprimeva allo stesso modo. Brenier a Walewski, 26 giugno 1859, n. 6, A.M.A.E., C.P., 1859, Napoli, voi. 190, ff. 207-208.
) Giannelli ad Antonelli, 11 luglio, n. 8227, A.S.V., SdS, 1859, r. 165, pacco 9, ff. 40-41.
*> Brenier a Walewski, 12 agosto 1859, n. 27, A.MA.E., CJP., 1859, Napoli, voi. 190, ff. 349-350.
5) Antonelli a Giannelli, 29 agosto, n. 5739, A.S.V., Arch. Nunz., Napoli (1850-1860), r. 268, Poe. S Ino. 3.
**) Vedi nota 34.