Rassegna storica del Risorgimento
GIANNELLI PIETRO; NUNZIATURE APOSTOLICHE NAPOLI 1859-1860
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1980
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La nunziatura di Napoli 1859-60 165
scampo.71 Quando poi furono rese note le condizioni che la Francia cercava di imporre a Napoli quale prezzo della sua mediazione, lo Szèchenyi si agitò ancora di più. Egli considerò, con Carafa, i pericoli a coi avrebbero portato i consigli francesi, in particolare quello di rivolgersi a Torino, e scrisse a Vienna che Tunica soluzione, per i Borboni, consisteva nel valersi delle proprie forze.71> La situazione veramente critica portò l'Inviato austriaco a concludere, tuttavia, che la forza doveva essere accompagnata da riforme spontanee . In particolare, era necessario adottare delle riforme contro gli abusi amniinistrativi, nonostante il fatto che il momento per qualunque riforma fosse mal choi-si*.72* Sebbene, in seguito, il Giannelli si sarebbe riferito all'indecisione e del Governo e del Re, egli, al principio di giugno, non parlava ancora di panico, come, invece, faceva lo Szèchenyi. La parole del Nunzio erano le seguenti: Il Re è mirabile per la sua sincera rassegnazione e per la presenza di spirito, ma sono assicurato che, in vista de' pericoli assai gravi in cui trovasi, è pronto a far concessioni purché però venga garantita l'unità del Regno e la conservazione della Dinastia .73) La situazione era critica ove la Provvidenza divina non avesse provveduto mediante qualche soccorso dall'estero .74) Il soccorso dall'estero a cui si riferiva era rappresentato dalla mediazione francese. Il 9 giugno, a proposito delle concessioni che si stavano prendendo in considerazione una delle quali poteva essere rappresentata dalla costituzione 6ul modello di quella francese il Nunzio faceva notare che quanto potrebbero essere utili quando fossero congiunte con la mediazione ... altrettanto temo che sarebbero di poco risultato ove manchi quella .75) L'unica cosa da fare era attendere i risultati del tentativo di Napoli con Napoleone HI.
Esattamente sei giorni dopo questo dispaccio, si facevano risentire le lamentele del Brenier: la maggior parte del corpo diplomatico di Napoli ed, in particolare, il Nunzio, erano contrari alla mediazione francese, diceva.761 Aveva, allora, il Nunzio cambiato atteggiamento? Da una fiduciosa attesa, era forse passato all'opposizione? Era egli stato informato sulle dure pretese imposte da Napoleone ai Napoletani? È difficile stabilire a che punto il Giannelli si sia reso conto di tutta la portata delle richieste francesi, Riferendosi ad esse, il 23 giugno, il Nunzio faceva notare che erano quelle stesse che al principio dello stesso mese il Brenier aveva dichiarato come proprie, sebbene fosse stato poi disposto ad escludere solo quella che richiedeva l'alleanza con la Sardegna.77) Infatti è possibile che il Giannelli si fosse dichiarato contrario
70) Szèchenyi a Rechberg, 4 giugno 1860, rapporto 3C, Vienna, Haus-Hof Staatsarchiv, PAH, Neapel, Berichte, 1860, f. 220.
?H Szèchenyi a Rechberg, 13 giugno 1860, A4, in Le relaàoni diplomatiche cit., voi. II, p. 145, n. 110.
T2) Szèchenyi a Rechberg, 13 giugno, n. 4B, Ivi, p. 148, n. 111. Szèchenyi si doleva che il Re parlasse di riforma come di qualcosa che sarebbe servita a dargli garanzia.
73) Giannelli ad Antonella, 2 giugno, Riservatissima, A.S.V., SdS, 1860, r. 165, pacco 35, f. 89.
74> Giannelli ad Antonelli, 9 giugno, n. 8626, Ivi, f. 94.
T5) Giannelli ad Antonelli, 9 giugno, n. 8627, /tu, f. 99. (La sottolineatura è mia).
76> Brenier a Thouvcncl, 15 giugno (la data 15 maggio è errata) 1860, A.M.A.E., Papiers d'Agents, Papiers Thouvenel, voi. VII, f. 108.
T?) Giannelli ad Antonelli, 23 giugno, n. 8645, Riservato, A.S.V., SdS, 1860, r. 165, pacco 35, f. 114. Le tre richieste di Napoleone al Governo borbonico sono ben note: a) separazione di Governo tra Napoli e Sicilia, b) Costituzioni diverse nelle due parti del Regno, e) alleanza col Piemonte.