Rassegna storica del Risorgimento
BOVIO GIOVANNI; MAZZINI GIUSEPPE
anno
<
1980
>
pagina
<
178
>
178
Alfonso Scirocco
Alla notizia della morte del Maestro, per i mazziniani napoletani fu quasi naturale far capo a Bovio. Questi, finché Mazzini era stato vivo, non lo aveva attaccato, perché non aveva voluto mai addolorare il vecchio , come lasciò dire con infelice espressione:4) ma era già preparato a parlarne, e lo fece con un meditato discorso, che resta, a nostro avviso, il più organico dei suoi scritti mazziniani.5)
Bovio, secondo il suo stile, comincia da lontano, con un'ampia sintesi storica, perché, per intendere la verità e la grandezza della gloria di Mazzini bisogna chiamare più secoli sul suo feretro . Egli parte da Bonifacio Vili, che a suo dire, fondò lo Stato teocratico. Contro l'invasione cattolica Dante levò la protesta morale, Lorenzo Valla la protesta giuridica e filologica. Sorge terzo il Machiavelli ad intimare la protesta storica, chiedendo che l'Italia si forfmi in nazione; Giordano Bruno prende la forza del Machiavelli e la torce in servizio della fede filosofica. Quinta, e più formidabile delle proteste, è quella di Galilei, con cui le leggi naturali diventano geometriche e necessarie. Sorge poi la filosofìa della storia, che mette al bando la vecchia provvidenza: << ecco il significato riposto di Vico, della scienza nuova, del Settecento .
La rivoluzione francese spezza l'arbitrio di sacerdoti e re, e leva sugli altari la Dea Ragione, intendendola non come connessione dei contrarli, ma come semplice determinazione e vedere individuale: era dunque opinione, era dunque arbitrio. La scienza che aveva superato l'arbitrio come sacerdotale e regio, lo proclamò come popolare . Contemporaneamente Kant, se nella Crìtica della ragion pura aveva distrutto quello che la rivoluzione aveva rovesciato, nella Critica della ragion pratica non vuol libertà senza Dio, non Dio senza la immortalità. Dio è tornato, e con lui torna il Medio Evo, ammodernato sì, come poteva essere dopo una rivoluzione radicale, ma Medio Evo di fondo e di costrutto .
Codesto Iddio ancora indeterminato in Robespierre e Kant, in tre modi poteva determinarsi nella politica posteriore e nella storia del mondo. In Hegel fecesi ghibellino, in de Mais tre fecesi guelfo, in Mazzini fecesi repubblicano. Hegel proclamò la formula Dio e Stato; de Mais tre, Bonald, Miiller e tutta la scuola teologica, proclamarono la formula Dio
A. SCIROCCO, Democrazia e socialismo a Napoli dopo VUnità (ì860-1878), Napoli, Libreria Scientifica Editrice, 1973; cfr. anche A. SCIROCCO, Giovanni Bovio e il giornale repubblicano La Spira (1875-1878), in Archivio storico per le Province Napoletane, Terza Serie, a. IH (1964).
4) In effetti non risultano attacchi a Mazzini dei repubblicani napoletani durante la polemica sulla Comune. Solo la Rivista Partenopea, di cui era magna pars il Bovio, nel fascicolo del luglio-agosto 1871 (a. I, n. 7-8), dichiara che avrebbe voluto dare anch'essa qualche parola di protesta contro le accuse che il Mazzini fa alla moderna democrazia pei principii scientifici da essa accettati , ma avendo visto un articolo su tale argomento nella Favilla di Mantova lo riproduce. Nell'articolo si professa rispetto e gratitudine a Mazzini, ma si criticano il fondamento teologico del suo pensiero e la sua intolleranza verso la Comune e verso l'Internazionale.
5) Poche parole del Professore Giovanni Bovio alta memoria di G. Mazzini (Raccolte e pubblicate dai suoi allievi), Napoli, Tipografìa dei fratelli Testa, 1872. L'opuscolo non è facilmente reperibile, e perciò ne riportiamo tutta la seconda parte, quella strettamente riguardante Mazzini. L'affermazione che Bovio non ha voluto mai addolorare il vecchio a si trova in alcuni periodi introduttivi in cui gli allievi fanno una breve presentazione del discorso.