Rassegna storica del Risorgimento
MARCHETTI GIUSEPPE
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1980
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Anton Maria Scarpa
in semplice Comitato. Da quel momento Chioggia e Venezia condivisero le glorie e le sofferenze del memorando assedio.
E degno di nota l'episodio riguardante il tentativo compiuto dal Giulay, con mia lettera scrìtta da Trieste il 28 aprile 1848, per ottenere dal Naccari la consegna di Chioggia. Se il Naccari avesse aderito alla subdola sollecitazione, r ultima ora di Venezia sarebbe suonata molto prima! Galantuomo com'era, si recò invece a Venezia per consegnare di persona la lettera al Manin.
Analoga sorte ebbe il secondo tentativo di corruzione del Naccari, compiuto l'anno successivo dal conte Coronini Cromberg, comandante delle truppe imperiali che assediavano Chioggia. La lettera, datata S. Anna (una frazione di Chioggia) 8 giugno 1849, prometteva riguardi particolari presso il legittimo governo in cambio della consegna di Bròndolo e di Chioggia. La nuova prova di fedeltà a Venezia aveva un valore profondo, dato che Chiaggia era ormai stremata per la fame e per epidemie di ogni sorta. Le cronache ci dicono che in un solo giorno a Chioggia caddero infermi 1500 uomini .26)
H comportamento del Naccari rispecchiava fedelmente lo spirito di resistenza dei chioggiotti, che sembravano ricordare le parole loro rivolte dal generale Rizzardi nel proclama del 21 agosto 1848: Finché Venezia e Chioggia resistono nulla è perduto; in Venezia e Chioggia sono ora racchiuse le sorti d'Italia [...] Venezia è il capo, Chioggia il cuore di questa parte d'Italia libera e indipendente t>.2T) E le due città lottarono, soffrirono e caddero insieme. Però (è amaro ricordarlo!), quando l'Italia fu unita, Venezia e Mestre ebbero i gonfaloni decorati al Valor Militare , mentre Chioggia ricevette (addirittura nel 1899!) ima medaglia commémorativa!2
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Proprio alla vigilia della resa (avvenuta il 25 agosto 1849), Giuseppe Marchetti nasceva a Chioggia in una vecchia casa, contrassegnata dal numero 4, della calle S. Cristoforo. È questa una via tipicamente chioggiotta; non troppo larga, ma vivace e numerosa, tanto che il visitatore può credere di trovarsi a Napoli, e non nel Veneto. Ancor oggi, nella buona stagione la gente trascorre gran parte della giornata all'aperto; nelle calli trasformate in chiassosi mercati, in singolari botteghe, in luoghi di ritrovo della popolazione più umile, che ne approfitta per
2S) Biblioteca Museo a Correr--Venezia aggiunta mss, Manin XXXIX-XIV/3.
Il Giulay cosi scriveva: Le strazianti notizie pervenutemi, riguardo alla desolata popolazione di Chioggia [...], ingannata dalle false relazioni del Governo provvisorio edlla Repubblica di Venezia [], m'indussero [...] a volare in soccorso se è possibile di quelle infelici vittime del più crudele inganno. [...] Prima di giungere ad uno spargimento di sangue, di quel sangue che passerebbe in gran parte anche sulla di liei coscienza, Le porgo dalla mia residenza la mano, e La invito a [...] indurre la città alla sommissione [...]. Sarà mia cura con legni da guerra e con forza di truppe di garantire Chioggia dalla Repubblica di Venezia, la quale per certo, nei pochi giorni di vita che le restano, non mancherebbe di procurarsi una bassa vendetta [..-], né mancherò di portare ai piedi del Trono li nomi di quelli che salvarono Chioggia da inevitabile strage .
2 A. NOABO, Dei volontari in Lombardia e nel Tirolo e della difesa di Venezia nel 1848-49, Torino, 1850, p. 185.
2?) Biblioteca Comunale Chioggia, Cartella 1848: manifesti.
A.M. SCARPA, La situazione economica di Chioggia nel periodo 1859-1873, in Ateneo Veneto, VH, n*. (1969), fase. 1-2, p. 35.