Rassegna storica del Risorgimento

MARCHETTI GIUSEPPE
anno <1980>   pagina <304>
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Anton Maria Scarpa
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La famiglia Marchetti, finalmente riunita (essendo giunta da Chioggia anche Antonia Tessaro), si stabilisce a Torino in casa Antonella in via Vanchiglia 11 (3 piano). Numerosi documenti, relativi a questo periodo, si trovano nella 4a sezione dell'Archivio di Stato di Torino e nell'Archivio Centrale dello Stato. Nel capoluogo piemontese il dottor Marchetti deve aver esercitato la sua professione eons carsa fortuna. Infatti, in una lettera del 24 novembre 1861, indirizzata al Ministro dell'Interno, Luigi si dichiara mancante di mezzi di sussistenza e im­plora un sussidio straordinario, affinché possa coprire sé ed il figlio nell'attuale invernale stagione . Grazie alle informazioni favorevoli, fornite da Alberto Cavalletto, presidente del Comitato Politico Veneto Centrale, gli viene elargito un sussidio di lire 40.
Nella lettera del 17 dicembre 1861, in cui si lamenta col ministero del­l'Interno di ricevere soli trenta soldi al giorno (mentre tutti gli altri emigrati hanno per cadauno L. 1), il Marchetti afferma di non potersi dedicare, come vorrebbe, alla sua professione per una grave ferita al fianco destro, riportata a Calatafimi; scrive inoltre che a lui vicino vede il figlio che con esso fece parte alla prima spedizione in Sicilia e che di giorno in giorno spera d'essere riparato dal freddo: egli è dal padre confortato, giacché sarebbe male un disin­ganno nell'età d'anni 12 .58)
Il 13 febbraio 1862 il dottor Luigi chiede alla Commissione Governativa per l'Emigrazione d'inviare il sussidio a Genova, ove si trasferirà
primieramente per migliorare la sua e la salute del figlio, in secondo luogo perché in quella città troverebbe più agevole il vivere esercitando la sua professione qual medico chirurgo.
Il trasferimento è dettato anche da motivi di opportunità. A Torino il Mar­chetti (come altri garibaldini) è guardato con sospetto. Il questore di Torino, nella nota del 19 marzo 1862, indirizzata al Ministro dell'Interno così lo de­scrive:
Dalle assunte informazioni [...] consterebbe che il medesimo è uomo poco socievole ed assai rozzo ne* suoi modi e nel suo conversare. Col dodicenne suo figlio prese parte alla spedizione di quei mille individui {rie), che col Sig. Garibaldi andarono in Sicilia, ed in tale occasione fu nominato Medico di Reggimento in quei volontarj. Dimissionario, venne a stabilirsi a Torino, ove abitò in via Goito n. 1, piano terreno, ma non era conosciuto dal vicinato per essersi quasi sempre assentato di casa; si sa però che era di cagionevole salute, e che appunto per migliorarla desiderava recarsi a Genova.**?)
II suo allontanamento da Torino fu atto prudenziale, giacché qui era di scandalo pel suo modo di vivere scioperato e per le ciniche sue abitudini che lo facevano sembrare uomo dell'infima plebe, anziché laureato in medicina e chirurgia.
56) Questa lettera, come le altre che seguono, è conservata presso l'Archivio Centrale dello Stato, Sezione oc I Mille di Marsala , fase. 600.
571 II Comitato aveva sede a Torino, in via Maria Teresa 2.
58) In questa lettera, il Cavalletto, di suo pugno, scrive tra l'altro: ce Si rinnovano le raccomandazioni già fatte da questo Comitato a favore dei Marchetti padre e figlio... .
55) Nel mese di marzo i Marchetti già risiedevano nei pressi di Genova, e precisa­mente a Campofreddo (oggi Campo ligure), in casa Olivieri.