Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
anno <1980>   pagina <312>
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Giulio Monteleone
dalle non assopite mire napoleoniche a un'Italia divisa ed egemonizzata dalla Francia.
Pertanto, se in generale appare fondalo il giudizio negativo espresso sul­l'azione politica in Tunisia, piemontese prima, italiana poi, come discontinua, slegata, incoerente, poco o niente affatto sollecita degl'interessi nazionali (ma non così nella circostanza della crisi del 1864 durante la quale il governo ita­liano, nei limiti consentiti dalla situazione internazionale e dei rapporti con Francia e Inghilterra, agì con la necessaria prudenza senza venir meno al suo dovere di tutelare gl'interessi dei residenti e la dignità del nuovo Stato),4) voler vedere al contrario nell'invio di una squadra navale nelle acque tunisine uno strumento di pressione nello stile proprio di grande potenza e nel concentra-mento di truppe a Genova l'avvio a un'impresa africana significa attribuire al governo italiano intenzioni e metodi lontani dalle sue reali possibilità e capacità, del resto contraddetti dal prudente atteggiamento assunto dal governo quale si desume dai documenti diplomatici pubblicati che permettono qualche precisa­zione e una più dettagliata verifica della politica svolta durante la crisi.6)
Com'è noto, le pessime condizioni finanziarie, la crisi economica, i muta­menti introdotti dalle riforme costituzionali, l'eccessiva pressione fiscale, il mal­governo e la corruzione dei funzionari costituirono le premesse della rivolta che sconvolse quasi tutta la Tunisia, occasionata dal raddoppio dell'imposta per­sonale elevata da 36 a 72 piastre.7' In breve tempo, non solo le tribù interne si ribellarono, ma anche le principali città costiere Sfax, Susa, Tunisi stessa, dove si concentravano le attività economiche dei residenti europei, furono investite o minacciate dai ribelli.
L'acceso e insanabile contrasto sorto tra il console francese Charles De Beau-vai e il console britannico Richard Wood rivelava la contrapposta politica dei ri­spettivi governi e il conflitto esistente tra le due potenze imperialiste in un settore complesso e ricco di tensioni qual era il Mediterraneo. Da una parte, Wood difendeva la costituzione da poco introdotta dal bey Mohammed es-Sadiq e la convenzione anglo-tunisina del 1863;8) dall'altra, De Beauval assunse verso la
3> B. CIALDEA, L'Italia nel concerto europeo 1861-1967, Torino, 1966, pp. 155-162. *) E. DE LEONE, La colonizzazione dell'Africa del Nord, Padova, 1957, Tomo primo, p. 189.
5) M. GABRIELE, G. FBIZ, La flotta come strumento di politica nei primi decenni dello Stato unitario italiano, Roma, 1973, p. 144.
6) Ministero degli Affari Esteri. / documenti diplomatici italiani. Prima serie: 1861-1870. Volume IV (10 luglio 1863-30 giugno 1864), Roma, 1973; Volume V (1 luglio 1964-15 maggio 1965), Roma, 1977, indicati in seguito con l'abbreviazione D D I, il numero del volume (IV o V) e il numero del documento citato.
7) DE LEONE, La colonizzazione cit., pp. 252-255; L. DEL PIANO, La penetrazione italiana in Tunisia (1861*1841), Padova, 1964, pp. 31-34; J. GANIAGE, Les origines du protectorat frangais en Tunisie (1831-1841), Paris, 1959, pp. 217-229. L'opera del Ganiage è la più completa sull'argomento e ad essa si rimanda per la bibliografia e l'ampio appa­rato delle fonti francesi, inglesi, tunisine e italiane. Sono stati utilizzati dal De Leone a dal Del Piano: P. GRANDCIIAMP, Documenta relatifs à la revolution de 1864 en Tunisie, Tunis, 1935; B, SLAMA, L'itisurrection de 1280-1864 dans la Sahel, in Cahiers de Tunisie, VIII (1960), fase. 3, pp. 109-136; B. GJIALLOUSSI, Archivea du Sahel au XIX siede, itti, pp. 97-108.
8) Sul console inglese Richard Wood esprime un giudizio critico il Gamba rotta defi­nendolo panegirista incauto dell'amministrazione di al-Khaznadar e sostenitore negli affari economici e commerciali di <t tesi impossibili ed argomenti che fanno a pugni colla