Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
anno
<
1980
>
pagina
<
320
>
320
Giulio Monteleone
Francia in cambio di una rinuncia alla soluzione della questione romana J,46' dando in questo modo soddisfazione alle esigenze mediterranee dell'Italia.
Che Napoleone intendesse volgere l'Italia verso ambizioni africane per addormentare la questione romana,47) rimane un'ipotesi assai poco convincente, del resto contraddetta dalle precise informazioni che il Nigra il 26 giugno inviava a Visconti Venosta: L'Imperatore è disposto a firmare un trattato sulla base da noi proposta, per l'evacuazione di Roma, se la Capitale del Regno è trasportata a Firenze o a Napoli o altrove a.M) Proprio quando l'accordo sembrava ormai raggiunto, e tale sostanzialmente sarà accolto nella Convenzione di settembre, non è credibile che Nigra o Popoli o Minghetti volessero rinunciare a quanto avevano conseguito con pazienti trattative. Un rapporto con la questione romana sembra debba escludersi dalle parole stesse del Pepoli: En mettant de coté, pour un moment, la question de Rome, je lui [a Napoleone] ai parie de la question de Tunis . Quindi, messa da parte la questione romana, non si vede come si potesse collegarla con quella tunisina. In mancanza di documenti ufficiali, si deve ritenere che l'ima questione non abbia minimamente influito sull'altra. Forse da parte italiana s'indulgeva, con l'intento di ripercorrere le vie del Cavour, al gusto dell'Imperatore per i negoziati segreti e strappare un consenso a una futura politica coloniale.49*
Che l'ipotesi di un baratto con Roma non sia accettabile trova conferma nel fatto che l'iniziativa di sondare le intenzioni dell'Imperatore su Tunisi era stata presa dal Minghetti che ne affidò l'incarico al Pepoli, secondo quanto questi riferì al Senato il 18 dicembre 1880: alla domanda se l'imperatore si sarebbe opposto a che Tunisi diventasse una colonia italiana, Napoleone rispose que quant à la France elle ne pouvait voir qu'avec confiance une colonie italienne en Afrique . (Senza timore di eccessiva sottigliezza, va notato che mentre il Pepoli rivolge una precisa domanda su Tunisi, l'Imperatore risponde più genericamente en Afrique ).
4*) DE LEONE, La colonizzazione cit., p. 262; DEL PIANO, La penetrazione italiana in Tunisia cit., pp. 37-38; GANTAGE, Les origines cit., pp. 256-258. Né il De Leone né il Del Piano indicano la fonte dell'asserita rinuncia a Roma. L'unico riferimento possibile è costituito dalle dichiarazioni del Pepoli al Senato nel 1880. Ma da questo si deduce soltanto che l'Imperatore rispose di non vedere <r avec défiance un intervento, e questo non significa accettazione di un'occupazione italiana; pertanto supera i limiti di una rigorosa interpretazione il Ganiage, quando afferma che l'Imperatore a avait assuré qu'il ne s'oppo-serait pas à ce que Tunis devint possession italienne .. Questo non risulta affatto dalle dichiarazioni del Pepoli: intervention non è la stessa cosa che possession .
47> GANIAGE, Ler origines cit., p. 258,
**) DDI, IV, n. 832: Nigra a Visconti Venosta, Parigi, 26 giugno 1864.
***) Non vi e traccia di questi incontri nella corrispondenza ufficiale di parte italiana e francese, come nota GANIAGE, Les origines cit., p. 258. Egli cita un telegramma del Nigra del 23 giugno 1864 che si limitò a un laconico quanto sibillino Pepoli vi dirà il resto , telegramma non pubblicato nei DDI.
5) Atti parlamentari. Legislatura XIV. Senato. Sessione 1880-1881. Discussioni. Tornata del 18 dicembre 1880, p. 638. Intervento del Pepoli nella discussione generale per l'approvazione della spesa del Ministero degli alfari esteri per l'anno 1881. L'intervento del Pepoli è riportato anche da L. CHIALA, Pagine di storia contemporanea dal 1858 al 1892, Torino, 1892, voL II, p. 223. Un rapido cenno in G. SALVEMINI, La politica estera della Destra: 1871-1876, in Opere di Gaetano Salvemini, HI, Scritti di politica estera, voi. IV, Milano, 1970, pp. 174-175. H Salvemini avverte che, secondo il Oliala, si doveva trattare di una dichiarazione personale che non impegnava il governo responsabile .