Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
anno <1980>   pagina <322>
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Giulio Monteleone
per des obstacles que d'autres puissances pourraient apportar à ses entreprises, si elles avaient un caractère brusque et inquiétant . *>
Non fu dunque soltanto o prevalentemente l'opposizione inglese, certo da non sottovalutare, a determinare la rinuncia al proposito, invero soltanto ipote­tico, di andare a Tunisi; la mancanza di una preparazione diplomatica adeguata allo stato dei fatti e l'impossibilità di giungere a un compromesso o a un accordo tra i governi risoluti a conservare ognuno la propria influenza senza cedere nulla all'altro, indussero le potenze a ripiegare sul mantenimento dello statu quo, soluzione che, per quanto riguarda l'Italia, a causa dei gravi problemi in­terni e dello scarso potere contrattuale sul piano internazionale, era tutto sommato la più conveniente e accettabile.
Dopo tutto Francia e Italia concordavano nell'atteggiamento di fronte alla crisi tunisina: il ministro degli esteri francese, Drouyn de Lhuys, mentre ordi­nava al console De Beauval di accordarsi con il rappresentante italiano per tutte le misure da prendersi,56) rispondendo a una nota del Visconti Venosta che deplorava il disaccordo tra Inghilterra e Francia, affermava che la Reggenza doveva rimanere tranquilla, indipendente e sottratta al diretto dominio della Porta.57)
La risposta del Drouyn era senza dubbio conciliante e vicina alla posizione italiana, sebbene riflettesse l'interesse della Francia a mantenere la propria influenza non diversamente dal governo italiano quando a sua volta rivendicava la propria legittima influenza .
Molto più difficile, invece, avvicinare le opposte posizioni assunte da Fran­cia e Gran Bretagna, tentativo operato dal Visconti Venosta con l'invito rivolto al governo inglese di dare disposizioni che discordassero il meno possibile da quelle impartite dai governi italiani e francese,5 e fallito di fronte all'ostina­zione di Lord Russell irremovibile nel mantenere la costituzione tunisina e nel rifiuto d'intromettersi negli affari interni della Reggenza consigliando le dimissioni di al-Khaznadar. Inoltre Palmerston non nascose la sua ira contro il il console francese e in generale contro la Francia, dichiarandosi contrario alla revoca della costituzione da poco concessa proprio per pressione della Francia. Entrambi poi, ritennero necessario mettersi in guardia contro pretensioni francesi di voler negli stati Barbareschi far trionfare assolutamente la prepon­deranza francese non permettendo a nessun'altra Potenza non solo d'eguagliarla, ma di accostarvisi .
L'antagonismo tra le due potenze non poteva essere più esplicitamente e nettamente espresso, senza mezzi termini o velature diplomatiche. Non pare,
55J GANIACE, Les origines cit., p. 260. Si tratta di una nota marginale del Drouyn su un dispaccio del Malaret del 23 giugno e successivamente sviluppata nel dispaccio del 28 giugno (nota 135 a p. 260).
W D D I, IV, n. 715: Nigra a Visconti Venosta, Parigi, 28 aprile 1864. Ebbi oggi una conversazione col Signor Drouyn de Lhuys. Questo ministro mi disse che era stato spedito ordine all'Agente francese a Tunisi di intendersi col lt. Console Generale per tutte le misure da prendersi... .
W DD I, IV, n. 735: Nigra a Visconti Venosta, Parigi, 12 maggio 1864. <t II Signor Drouyn de Lhuys mi disse confidenzialmente essere interesse della Francia (che ha l'Algeria vicina) che la Reggenza rimanga tranquilla... che la Reggenza quasi indipendente di Tunisi non venga sostituita da un Pascialicato della Porta .
58) I) D I, IV, n. 728: Visconti Venosta a Azeglio, Torino, 10 muggio 1864.
59) J) D I, IV, n. 738: Azeglio a Visconti Venosta, Londra, 14 maggio 1864.