Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
anno <1980>   pagina <323>
immagine non disponibile

ha crisi tunisina del 1864
323
dunque, che il tentativo di mediazione operato dal Visconti Venosta per mezzo del Nigra a Parigi e dell1 Azeglio a Londra abbia sortito un esito positivo, sicché al governo italiano, non volendo né potendo rinunciare sul piano dei rapporti internazionali all'appoggio di entrambe le potenze, non rimaneva che agire con prudenza soprattutto nel caso di un'occupazione militare che avrebbe potuto far precipitare la situazione e aggravare in modo imprevedibile e con disastrosi effetti la conflittualità anglo-francese.
A questo punto, mentre il governo italiano cercava un'intesa con Francia e Inghilterra e il Gambarotta si sforzava di appianare le divergenze tra De Beauval e Wood, la situazione già incerta e tesa si complicò con l'arrivo alla Coletta l'il maggio dell'inviato della Porta Khaider Effendi, suscitando nel De Beauval il sospetto di connivenza tra Inghilterra e Turchia. Mentre il De Beauval dimostrò subito la sua ostilità e arroganza fino al punto d'invitare Khaider a non sbarcare prima che giungessero istruzioni da Parigi, il Gambarotta saggiamente molto più cauto ebbe un colloquio di due ore con l'inviato turco che lo rassicurò che la Porta per deferenza verso la Francia avrebbe acconsentito a conservare in Tunisia lo sta tu quo, pur lasciando intravedere la possibilità di cambiamenti importantissimi . La missione turca era limitata, < per ora , all'esame dei fatti e delle cause della rivolta: sulla questione del ritiro di al-Khaznadar l'emissario turco non si pronunciò. L'allusione a cam­biamenti faceva tuttavia intendere che la missione di Khaider avesse un ròle hors de proportion avec la mission d'information dont il était chargé .6Ì)
Dinanzi al fatto nuovo, ma non imprevisto, i consoli francese e inglese si riunirono nel consolato italiano e si trovarono d'accordo nel decidere un even­tuale sbarco in caso d'imminente pericolo per i residenti, lasciando in sospeso la questione se si dovesse o no avvertire prima il bey. In un'altra riunione all'indomani dell'arrivo dell'inviato turco i tre consoli decisero unanimi di atten­dere alcuni giorni per conoscere l'effetto che tale arrivo poteva determinare nel paese e nel bey. Ma l'atmosfera di sospetti reciproci permaneva: il bey e al-Khaznadar erano convinti che De Beauval alimentasse l'agitazione tra gl'in­sorti nel Sud, mentre De Beauval vi scorgeva il risultato di accordi tra Inghilterra e Turchia. >
L'eventualità di un intervento di truppe turche per via di terra dalla Tri-politania al fine di ristabilire la sovranità della Porta sul territorio tunisino progetto concertato, secondo De Beauval, tra Wood e al-Khaznadar aì con­tribuiva ad aggravare la tensione esistente nell'incertezza sugli scopi reali della
?) D DI, IV, n. 744: Gambarotta a Visconti Venosta, Tunisi, 18 maggio 1864.
61) GANIAGE, Ler origine* cit., p. 242.
ODDI, IV, n. 744, cit. Sulla politica di Wood, GANIA.CE, Lea origines cit., pp. 242-246, il quale osserva che in realtà Wood non poteva pensare seriamente a una modifica dello sta tu quo della Reggenza, essendo troppo forte la posizione della Francia, le cui rea­zioni a un intervento turco sarebbero state assai vive. Wood mirava alla definizione dello status di una Tunisia autonoma nel quadro dell'Impero Ottomano, sebbene le sue inizia­tive fossero poco conformi al principio di non intervento sostenuto da Lord Russell
(p. 243).
63) ODI, IV, n. 797: Gambarotta a Visconti Venosta, Tunisi, 15 giugno 1864. Fu riportata al De Beauval notizia dì concentramenti di truppe turche alla frontiera. La mi­naccia di tale eventualità, a preparata dal Signor Wood all'insaputa del Bey , indusse De Beauval a chiedere istruzioni a Parigi; i timori del console francese svanirono, ma egli con­tinuava a tener per certo che il progetto esisteva e che esìste forse tuttora conosciuto e approvato dall'Inghilterra .