Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
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Giulio Monteleone
della missione torca. Il Visconti Venosta, non avendo ricevuto notizie né da Londra né da Costantinopoli, ignorava se la Porta avesse veramente intenzione ai agire da sola e occupare militarmente la Tunisia; ma Drouyn in via ufficiosa gli faceva sapere che era comune interesse per Francia e Italia impedire che la Tunisia tornasse sotto il diretto dominio turco.M) Quindi Visconti Venosta, aderendo al punto di vista francese, dispose che un'eventuale occupazione fosse comune e simultanea e s'impedisse qualsiasi sbarco di truppe senza accordo preventivo tra i vari governi. Due punti apparivano essenziali al ministro italiano: la Tunisia non doveva cadere sotto l'influenza esclusiva di alcuna potenza e non si dovevano turbare i rapporti con Francia e Inghilterra. Ma non rinunciava per questo ad inserirsi tra le due potenze giocando sul fatto che l'Inghilterra non vedeva di buon occhio il consolidarsi dell'influenza francese e che il concorso italiano, almeno nelle intenzioni del Visconti Venosta, risultava utile al bey nei riguardi sia della Porta che della Francia. *
Non si avanzava alcuna pretesa esclusiva sulla Tunisia, sebbene più tardi il Visconti Venosta dichiarasse che un giorno Tunisi dee toccare all'Italia : allora simile pretesa appariva inattuabile e il ministro non giungeva a formulare disegni di annessione così apertamente espressi dal Nigra che, riferendo sull'atteggiamento del governo francese deciso ad opporsi con la forza ad ogni sbarco di truppe turche, anche se richiesto dal bey, asseriva: E certamente se la Reggenza deve un giorno cessare di far uno Stato indipendente, non è né alla Porta né all'Inghilterra né alla Francia che essa deve essere annessa, ma all'Italia .67)
Il parere del Nigra non era condiviso dal segretrio di legazione a Parigi, Sorniani Moretti, che più realisticamente giudicava non conveniente imbarcarsi in una spedizione che può costare uomini e denari e difficoltà molte, mentre in una situazione internazionale che si deteriorava per la questione danese non era consigliabile sparpagliare le forze italiane inviandone parte in Africa. Tutto questo, però, non implicava necessariamente una politica rinunciataria, ma soltanto un rinvio a un'occasione migliore, quando l'unita fosse compiuta e le finanze ristabilite. Con realismo e insieme con un linguaggio spregiudicato, il Sorniani Moretti suggeriva. Facciamo prima l'Italia, poi penseremo a beccarci delle colonie .
Indifferente alle prospettive del Nigra, il Visconti Venosta gl'invio un dispaccio confidenizale in cui indicava i rigidi limiti della politica governativa: impedire qualsiasi cambiamento nella Reggenza; indurre il bey a concedere
) DDI, IV, n. 762: Visconti Venosta a Gambarotta, 28 maggio 1864. a ...il Ministro di Francia a Torino, mi diede alcuni giorni sono lettura officiale di un dispaccio del Signor Drouyn de Lhuys in cui si accennava all'interesse comune della Francia e dell'Italia d'impedire che la Tunisia ridiventasse un pascialicato turco .
65) D D I, IV, n. 762, eit. <t Importa all'Inghilterra che l'influenza Francese non sia la sola prevalente a Tunisi: tale sarebbe se il Governo Francese fosse il solo che difendesse il Bey dall'occupazione turca. Il nostro concorso adunque è utile al Bey, cosi rispetto alla Porta, come nei suoi rapporti futuri colla Francia .
**) CHABOD, Storia della politica estera italiana eli1., p. 542. Questa ipoteca italiana sulla Tunisia venne affermata dal Visconti Venosta nel consiglio dei ministri il 21 novembre 1870.
*" D DI, IV, m 771 : Nigra a Visconti Venosta, Parigi, SI maggio 1864.
W DDI. IV, n. 825: II segretrio di legazione a Parigi, Sorniani Moretti, a Visconti Venosta, Parigi, 23 giugno 1864. Circa a Tunisi, ti voglio dire pur il mio avviso, ohe è veramente personale e non diviso dal Capo mio .