Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
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1980
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La crisi tunisina del 1864
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De Beauval, già convinto che la rivolta fosse stata incoraggiata dall'Inghilterra per determinare un intervento della Porta e fare della Tunisia una provincia turca, vedeva nella missione a Costantinopoli del Khereddin l'intento di esanto-rare il hey e fare di al-Khaznadar il pascià di Tunisi.
H Gambarotta in un dettagliato rapporto confidenziale del 16 novembre a La Marmora100) mostrò di non attribuire molto credito ai sospetti del De Beauval sulle mene supposte di "Wood e riteneva frutto della esagerata immaginazione del console francese la trama ordita per esautorare il bey. Non era in effetti questo il reale scopo della missione, ma questa volta il Gambarotta errava sulle strane idee attribuite al De Beauval che, sebbene avesse agito con eccessiva brutalità, aveva intuito il significato della missione di Khereddin e indicato nel console Wood il promotore dell'iniziativa.
Sulla scorta del rapporto del Gambarotta, il La Marmora non prese molto sul serio i timori esagerati di De Beauval e soltanto il 24 novembre inviò un identico dispaccio all'Azeglio a Londra e al Nigra a Parigi per metterli al corrente degli ultimi avvenimenti e per conoscere se i governi inglese e francese dessero qualche importanza al fatto .I01)
L'Azeglio non seppe distinguere nulla di molto preciso circa le opinioni inglesi sull'affare di Tunisi: Lord Russell gli rispose che non intendeva affatto il modo di procedere del console di Francia a Tunisi e che il governo britannico desiderava fossero mantenute le relazioni esistenti tra la Porta e la Reggenza; aggiunse che l'ambasciatore inglese a Parigi, Lord Cowley, ne avrebbe parlato con Drouyn. Palmerston si espresse con linguaggio più chiaro protestando che la Francia non tollerava la completa libertà d'azione del bey, ma intendeva imporre la sua preponderanza, quasi un vassallaggio. 102>
Il Nigra, in un colloquio con Drouyn, apprese che nessuna richiesta di spiegazioni era pervenuta da Londra circa la missione Khereddin e si sentì confermare che la Francia, pur non negando al bey il diritto di mantenere con la Turchia rapporti regolari e d'inviare a Costantinopoli missioni ufficiali e straordinarie, intendeva però impedire che Tunisi cadesse come Tripoli sotto la sovranità della Porta. I03>
Azeglio e Nigra non riuscirono a sapere di più e il governo italiano rimase all'oscuro su quanto si dibatteva tra Inghilterra, Francia, la Porta e Tunisi.104) La Marmora venne a conoscenza del progetto per tramite dell'incaricato d'affari a Torino il barone de Malaret,105) dal quale apprese anche l'opposizione netta
haute mer l'envoyé extraordinaire tunisien . a Ce qu'avait fait notre consul n'avait pas le sens commun . La sua era una a politique persomi elle et hrouillonne qui aurait meritò un prompt chatiment . GANIACE, Lea origine cit., p. 273.
100) D X) I, V, n. 405: Gambarotta a La Marmora, Tunisi, 16 novembre 1864.
io D D I, V, n. 422: La Marmora a Azeglio e a Nigra, Torino, 24 novembre 1864.
102) D D I, V, n. 446: Azeglio a La Marmora, Londra, 2 dicembre 1864.
303) D D I, V, n. 449: Nigra a La Marmora, Compiègne, 4 dicembre 1864.
104) GÀIHAGE, Lea originea cit., p. 277: L'Italie avait été jusqu'alors tenue à l'ccart de la ncgociation .
105) D D I, V, n. 482: La Marmora all'incaricato d'affari a Londra, Maffei. Torino, 22 dicembre 1864: a L'incaricato d'Affari di Francia mi ha fatto consocerò la sostanza di un dispaccio direttogli recentemente da S. E. il Ministro Imperiale degli Affari Esteri in ordine agli affari di Tunisi . Già il 15 dicembre l'ambasciatore britannico a Parigi, Lord Cowley, aveva presentato ufficialmente al governo francese un memorandum sul progetto di accordo tra la Tunisia e la Porta. GANIAGE, Lea originea cit., p. 275, il quale osserva: