Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
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1980
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La crisi tunisina del 1864
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H La Marmora, tenuto all'oscuro dei negoziati e non avendo ricevuto comunicazione ufficiale del progetto tunisino, insisteva presso il Greppi a Costantinopoli sul mantenimento dello statu quo, ma senza che ci si dovesse preoccupare d un prò jet de réglement qui ne nous a été d'ailleurs communi q uè ni par Porte ni par Tunis. U4> Perciò, scrivendo al Gambarotta il 5 gennaio, La Marmora poteva parlare di comunicazioni non ufficiali e in tono risentito chiedeva al console di accertare i motivi per cui il governo tunisino non aveva informato dei suoi propositi il governo italiano. m)
Ma ormai tutti si erano accordati come scriveva il Nigra al La Marmora il 21 gennaio a non parlare più del progetto: persino la Porta e il bey affermavano che non era mai stata questione di cambiamenti e affettavano di ignorare il progetto stesso.I26)
Invero, né Tunisi né la Gran Bretagna, o per dir meglio il console Wood, desistevano dal tentativo di definire i rapporti tra la Reggenza e la Porta; infatti, appena due giorni dopo che il Gambarotta aveva ricevuto la comunicazione del 5 gennaio circa la rinuncia inglese ad appoggiare il progetto tunisino, il bey chiese al console italiano se l'Italia consentirebbe a interporre i suoi buoni uffici presso la Francia affinché questa abbandonasse la sua opposizione; nello stesso tempo fece conoscere un nuovo progetto da sottoporre alle potenze interessate al mantenimento dell'equilibrio politico del Mediterraneo ,12J) basato su due punti: lasciare alla Turchia e Tunisia libertà assoluta di mantenere tra loro lo statu quo tal quale esiste ora tacitamente; mettere la Reggenza di Tunisi in uno stato di neutralità inviolabile rispetto a tutte le Potenze Europee senza distinzione . Il nuovo progetto accoglieva il principio dello statu quo dei rapporti con la Turchia, ma introduceva il riconoscimento della neutralità a garanzia della indipendenza contro un intervento straniero.
Il governo italiano non poteva, questa volta, lagnarsi di essere messo da parte, anzi era sollecitato ad assumere un ruolo di mediazione tra le potenze mediterranee. Ma il La Marmora ritenne di non accogliere la richieste del bey: questo poteva essere un segno della insufficiente iniziativa diplomatica del governo e della sua debolezza in campo internazionale, ma anche della resistenza ad accogliere il principio della neutralità tunisina che avrebbe costretto l'Italia alla rinuncia a un futuro eventuale intervento nella Reggenza. Quindi il La Marmora, mentre raccomandava al Gambarotta di non risollevare più la questione dei rapporti tra la Turchia e la Tunisia dopo che il governo inglese aveva dato assicurazione formale del suo disinteressamento e per tacito consenso di tutti la questione era stata accantonata,m) scriveva al Nigra per conoscere l'opinione del governo francese sul più recente progetto avanzato dal bey.129)
124) D D I, V, n. 508: La Marmora a Greppi, Torino, 2 gennaio 1865.
125) D D I, V, n. 515: La Marmora a Gambarotta, Torino, 5 gennaio 1865.
126) D D I, V, p. 521, nota 1: lettera privata del Nigra a La Marmora, 21 gennaio 1865.
127) D D I, V, n. 531. Gambarotta a La Marmora, Tunisi, 17 gennaio 1865.
128) DDI, V, n. 545: La Marmora a Gambarotta, Torino, 25 gennaio 1865. Mi consta però che il contegno attuale dell'Inghilterra è per ora nel senso di una astensione assoluta da ogni pratica ulteriore a tale riguardo. Assicurazioni formali in proposito furono date dal Gabinetto Inglese così al Rappresentante di S.M. come al Governo Francese .
129} DDI, V, n. 549: La Marmora a Nigra, Torino, 25-26 gennaio 1865. ...sarà per riuscirmi di sommo interesse il conoscere la precisa posizione del Governo Francese riguardo ai due punti a cui si informerebbe il più recente progetto di Regolamento... .