Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
anno
<
1980
>
pagina
<
336
>
336
Giulio Monteleone
Questi non pareva, però, rassegnarsi e, sollecitato ancora una volta da "Wood con una nota inviatagli il 25 gennaio,130 insisteva sulla convenienza di definire e consacrare con atto solenne la sua posizione verso la Sublime Porta e le altre Potenze Europee ,13tì ripetendo tale richiesta con una lettera ufficiale in data 28 gennaio inviata agli agenti consolari delle potenze.132*
Il rifiuto del governo italiano alle sollecitazioni tunisine e la decisione di considerare conclusa la vertenza sui rapporti tra Tunisi e la Turchia si spiegano non solo con la volontà di non rinnovare sospetti e tensioni, ma anche con la necessità di non alienarsi l'amicizia della Francia e dell'Inghilterra, trovandosi l'Italia in una posizione difficile riguardo alle due potenze, chiaramente sintetizzata dal Nigra : Per noi è sempre cosa delicata essere tra Francia e Inghilterra, cioè tra l'incudine e il martello .133) Accettando l'invito tunisino, il governo italiano avrebbe inevitabilmente scontentato sia la Francia, ostile a ogni regolamentazione dei rapporti turco-tunisini, sia l'Inghilterra che di tale regolamento faceva uno strumento di politica antifrancese e aveva altre volte dimostrato la sua diffidenza per la politica italiana giudicata troppo acquiescente verso la Francia.
Anche dopo aver appreso tutti i retroscena della crisi tunisina da un lungo e dettagliato rapporto confidenziale dal Gambarotta il 17 gennaio,134* il La Mar-mora lasciò cadere l'invito del console italiano a un'azione diplomatica ferma e risoluta , ad opporsi a qualsiasi tentativo della Francia d'imporre la propria influenza e ad accostarsi alla politica inglese per assicurare la libertà del Mediterraneo, lo statu quo della Reggenza e la rapida definizione dei rapporti tra Turchia e Tunisia, princìpi a cui si ispirava il nuovo progetto. A tale riguardo il La Marmora ripete categoricamente al Gambarotta di attenersi alla linea di assoluta riserva indicata nel precedente dispaccio del 25 gennaio,135* considerando ormai chiusa la questione.
I3* GANIAGE, Les origines cit., p. 278. Avendo Russell rinunciato a sostenere il progetto, il Foreign Office disapprovò nettamente l'iniziativa di Wood.
BI> DDI, V, n. 5.57: Gambarotta a La Marmora, Tunisi, 1 febbraio 1865. Il Gambarotta dà notizia di comunicazioni diplomatiche tra Wood, il bey e gli agenti dei governi europei che accennano evidenteemnte ad intendimenti non conformi alle assicurazioni date dal Gabinetto inglese , ossia la rinuncia ad appoggiare il progetto tunisino. H Gambarotta prosegue: Dopo aver ricevuto dispacci da Londra il Signor Wood scrisse una nota al Bey in data 25 gennaio, nella quale [...] spinse nuovamente Sua Altezza ad insistere sulla convenienza di definire e consacrare con atto solenne la sua posizione verso la Sublime Porta e le altre Potenze Europee .
*32) D D I, V, n. 598: La Marmora a Gambarotta, Torino, 27 febbraio 1865. La Mar-mora si riferisce alla lettera ufficiale fatta pervenire dal Bey al Gambarotta il 28 gennaio e diretta agli agenti delle altre potenze.
133) DDI, V, n. 551: Nigra a La Marmora, Parigi, 26 gennaio 1865. Drouyn de Lhuys mi disse che la Turchia e il Bey rinnegavano entrambi il progetto di regolamento; e mi avvidi che nel di lui pensiero c'era il sospetto che questo progetto potesse essere opera inglese. Ma aggiunse che dal momento in cui non era più questione del progetto, esso considerava la cosa come finita [...]. Per noi è sempre cosa delicata l'essere tra Francia e Inghilterra, cioè tra l'incudine e il martello .
m> DDI, V, n. 531: Gambarotta a La Marmora, Tunisi, 17 gennaio 1865. Il lungo rapporto è una sintesi precisa e insieme un'accurata analisi dello motivazioni che condussero Wood a proporre il progetto di regolamento, delle mire espansionistiche francesi e dell'accordo tra Londra, Costantinopoli e Tunisi sulla questione dello statu quo.
J35) DDI, V. n. 598, cit.: ... non vedo però ragione per cui il R. Governo abbia