Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA ESTERA 1864; TUNISIA STORIA 1864
anno <1980>   pagina <338>
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Giulio Monteleone
prematuro dare una risposta ai retorici richiami a una grandezza remota nel tempo o a una missione civilizzatrice di dubbia attuazione, richiami presenti tra i mode* rati non meno che tra i democratici, non insensibili alla evocazione mazziniana di Roma antica, destinata ad essere classico ritornèllo di poi in ogni conato espansionistico italiano .140)
Se nel 1864 il governo italiano non s'impegnò in una politica più energica e dinamica in Tunisia non priva, però, di gravi rischi , ciò accadde non perché Minghetti e Visconti Venosta rinunciassero alla legittima influenza italiana a Tunisi e alla tutela degl'interessi dei residenti nazionali, per coi invia­rono una forte squadra navale e, in vista di un intervento delle potenze, non esitarono a concentrare a Genova forze da sbarco, sia pure modeste, ma perché le difficili condizioni interne, la debolezza militare e soprattutto la situazione internazionale non consentivano alla diplomazia del giovane Stato di assumere iniziative autonome e di far valere con autorevolezza il ruolo a cui si aspirava di terza potenza mediterranea. Fu merito del Visconti Venosta aver resistito alle sollecitazioni, talvolta velleitarie, che gli giungevano dal console Gambarotta e dal Nigra stesso e aver mantenuto nella circostanza la politica italiana entro precisi termini di un saggio, equilibrato realismo. Schierandosi a fianco della Francia, ma evitando nel contempo di inimicarsi la Gran Bretagna, il governo italiano ottenne due scopi: impedire che la Tunisia cadesse sotto il controllo esclusivo di una sola potenza ed evitare che si accendesse una rivalità o peggio un conflitto con la Francia, in cui l'Italia sarebbe stata sicuramente soccom­bente.
GIULIO MONTELEONE
140) CHABOD, Storia della politica estera italiana cit., p. 542. E. SERRA, La questione tunisina da Crispi a Rudi ni ed il a colpo di timone alla politica estera dell'Italia Milano, 1967, p. 44.