Rassegna storica del Risorgimento

GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
anno <1980>   pagina <346>
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
UN BENEMERITO DEL VITTORIANO
Corrispondenze ufficiali e accenni di giornali hanno richiamato l'attenzione del pubblico sulla situazione dell'Altare della Patria, vulgo Vittoriano, sul quale, come abbiamo direttamente appreso, non tutti sanno che hanno sede oltre alla direzione del nostro Istituto, VArchivio (500.000 documenti) e il Museo Cen­trale del Risorgimento (istituito nel 1906 e aperto al pubblico solo il 2 ottobre 1970, non certo per colpa nostra).
Ora sembra che qualcosa si muova. Due commissioni di competenti hanno compiuto sopraluoghi, hanno preso conoscenza dei guai esistenti e si sono impe­gnati a segnalarli. Ci riusciranno? Lo sanno gli Dei. Chi vive e vi ha dedicato volontà, passione e quel che gli resta dell'antica energia, se lo augura, ma non prende impegni.
Il Museo Centrale del Risorgimento è stato dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco il 27 luglio dell'anno scorso; per salire agli uffici, data la rottura dal­l'ottobre scorso del primo ascensore, deve contare ogni mattina 165 scalini, ralle' grand osi che il secondo resista ancora un poco (155 scalini). Anche il Sacrario delle Bandiere, dov'è la tomba del Soldato Ignoto, e chiuso al pubblico e così pure il Museo della Marina.
Mi sia lecito ripubblicare nella nostra Rassegna il ricordo dell'ingegnere Aldo Giuntini che con fede e costanza mirabili dal 1926 al 1950 (quando, pur­troppo, il Vittoriano fu tolto al Ministero dei Lavori Pubblici) ha vigilato e protetto il monumento del quale nessuno sa garantire quando potrà essere fre­quentato senza pericolo per chi deve usufruire dei locali affidati al nostro Isti­tuto.
Sia di buon auspicio la rievocazione di questo grande generoso lavoratore che ha creduto negli ideali nei quali quassù crediamo. !)
... Perché, caro professore, il Monumento respira . Lo conoscevo da poco tempo, forse appena da qualche settimana e, digiuno come ero e sono tuttora di conoscenze tecniche, non avevo seguito molto sino a quel momento le precise spiegazioni che l'ingegnere Giuntini si era sforzato di fornirmi sulla struttura del Vittoriano, dove in quei giorni, circa ventanni fa, si stava installando l'Istituto per la storia del Risorgimento. Ma quella frase mi appariva improvvisamente illu­minante non solo sui misteri, che tali erano per me allora, delle lesioni di varia dimensione stagionale nei fianchi candidi della mole sacconiana, ma, soprattutto, sulla personalità, di Chi, con la pazienza e la modestia dei veri saggi, obbligava la mia distaccata tolleranza di uomo di lettere a farsi attenta e curiosa davanti a problemi resi improvvisamente vivi e importanti. E, da quel momento, fra l'uomo di lettere e il tecnico si strinse un'amicizia sincera e profonda, che gli anni
i) Questo scrìtto apparve come presentazione all'opera dell'ing. ALDO GIUNTINI. Sulla costruzione del Vittoriano in Roma, Genova, Vitali e Ghianda, 1954.