Rassegna storica del Risorgimento

GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
anno <1980>   pagina <347>
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Un benemerito del Vittoriano
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tormentosi insieme vissuti e le difficoltà d'ogni genere superate in cordiale, affet* tuosa collaborazione hanno sempre più consolidata.
Non si poteva, in realtà, una volta conosciuto, non stimare e non amare Aldo Giuntini. Perché in Lui le singolari facoltà tecniche e la sicurezza professionale s accompagnavano ad una non comune capacità di cordiale comprensione e, soprattutto, ad una grande bontà, ad un inesausto desiderio di bene.
Nato a Pescia il 18 ottobre 1884 ed entrato giovanissimo nella amministra­zione dei Lavori Pubblici, nelle prime sedi di Grosseto e di Campobasso nelle quali esercitò la Sua opera, si fece subito apprezzare dai superiori per la Sua competenza e per la Sua instancabile solerzia. Doti queste che rifulsero ancor meglio quando, trasferito a Roma nel 1911, venne assegnato all'ufficio di sovrin­tendenza al Vittoriano. Ebbe allora l'incarico particolare di coadiuvare la com­missione incaricata di disporre i lavori di consolidamento di quella immensa mole, sulla quale erano apparse preoccupanti lesioni. Da quel momento, si può dire, la vita di Aldo Giuntini fu tutt'uno con quella del Vittoriano, del quale guidò con amorosa intelligenza e salda mano i lavori per il suo compimento. La monografia che segue dà una chiara visione della complessità dell'opera e delle innumerevoli difficoltà superate; ma solo chi ha conosciuto Aldo Giuntini può rendersi conto, al di là della rievocazione erudita e delle cifre tecnicamente esatte, dietro le quali Egli si è modestamente nascosto, dell'importanza reale e preminente della Sua opera di Direttore dell'Ufficio tecnico del Monumento a Vittorio Emanuele II. Tale carica gli fu conferita nel gennaio 1926 ed egli la tenne fino al passaggio del Vittoriano, nel 1950, dal Ministero dei Lavori Pub­blici a quello della Pubblica Istruzione, quando, terminato il compito al quale aveva consacrato tutta la Sua nobile esistenza, Egli poteva ormai ritirarsi tra i Suoi libri e i Suoi cari ad attendere agli studi prediletti.
Perché chi lo vedeva apparire con quel Suo passo rapido e il soprabito Sempre sventolante, tra una impalcatura e un modello in gesso, tra una colonna che si stava erigendo e gli strumenti di misurazione delle lesioni, sempre in moto e sempre sorridente, quasi la fatica non avesse presa sul Suo corpo, non immaginava facilmente che il tecnico che sembrava consacrato tutto e soltanto all'azione, fosse anche uno studioso preziosamente dotato e che il Suo più vivo rammarico, rivelato anche da una pagina vergata poco prima di morire, sia stato quello di non aver potuto attendere ancor più agli studi.
All'ingegnere Aldo Giuntini, che i più di quelli che lo hanno conosciuto non riescono a immaginare fuori del Vittoriano, tanto la Sua figura si è imme­desimata, nel ricordo di tutti, con quello che è stato per quarantanni il campo maggiore della Sua attività, spettano altri titoli di benemerenza, quali il conso­lidamento delle Terme di Diocleziano, i restauri delle Chiese di S. Marco e di S. Maria in Campo Marzio, la sistemazione della Zecca, la tomba del Grande Ammiraglio Thaon di ReveI in Santa Maria degli Angeli, il nuovo salone del Museo Nazionale delle Terme, il rinnovato convento dell'Ara Coeli. E se oggi l'Istituto per la storia del Risorgimento ha una degna sede sul Vittoriano e il Museo Centrale del Risorgimento ha pronti i locali per le sue collezioni, il me­rito dell'esecuzione è pur sempre dell'entusiasmo infaticabile dell'Amico di cui piangiamo la recente perdita.
Queste opere realizzate e le altre minori di cui si tace varranno a tenere viva la memoria di Lui, insieme con i saggi numerosi apparsi ne L'eco degli ingegneri e dei periti agrimensori , la rivista fondata e diretta da Suo padre, alla quale collaborò fin dal 1904; nel Monitore tecnico , che ospitò i Suoi la-