Rassegna storica del Risorgimento

GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
anno <1980>   pagina <359>
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Libri e periodici
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aveva la minima intenzione di fungere da gran commesso della borghesia: e tutto ciò dal lavoro di Mascilli Migliorisi si coglie assai bene.
Lo stesso ritorno di Cairoli al potere, un anno dopo, non avrà, con le sue concessioni e i successivi compromessi con Depretis, sfociati nello scacco elettorale dell'80, quel sapore di aria nuova che, con buona pace dei repubblicani e anche di alcuni storici, aveva accom­pagnato la nascita del Gabinetto del '78, e che, quando ancora Cairoli non aveva ricevuto l'incarico, aveva fatto salutare in lui l'uomo capace di salvare dal fango la causa della moralità e la Bandiera della democrazia (p. 182, nota 7). Cosi si era espresso allora uno che si presentava come un gregario oscuro ma di salda e incrollabile fede del partito liberale: ed era Raffaello Giovagnoli, lo storico, in cui evidentemente, a dispetto delle belle parole, la fede liberale non era tanto salda ed incrollabile da impedirgli di offrire alla Prefettura romana i propri servigi di informatore sulle sorvegliatissime riunioni dei repub­blicani intransigenti.
GIUSEPPE MON SAGRATI
ROMANO UGOLINI, Per una storia dell'amministrazione centrale. Il Ministero della Pub­blica Istruzione 1859-1881; Roma, Edizioni dell'Ateneo e Bizzarri, 1979, in 8, pp. 181. L. 5.000.
L'analisi del denso e penetrante volume di Romano Ugolini deve essere aperta da una confessione di carattere personale. Sono dovuto tornare con la mente ai termini filoso­fici, opposti ma correlativi, déìTanalisi e della sintesi per poter cogliere nella maniera migliore il peso e la qualificazione del lavoro. Del resto lo stesso autore ha accennato a questi concetti quando, a mio avviso fondatamente, ha sostenuto che ce gli studi sull'ammi­nistrazione dello Stato italiano hanno forse bisogno di un maggiore equilibrio tra analisi delle fonti e sintesi generale .
Ugolini ha preso in esame un'enorme quantità di materiale, l'ha sottoposta a capil­lare analisi e quindi ha tutto abbracciato in un assieme sobrio ed esauriente. Il giovane studioso non può essere certo accusato di dólus bonus, non ha, per uscire dal gergo forense, reclamizzato il lavoro o i risultati della ricerca. Con lucidità e misura, doti ignorate da parecchi autori di nostra conoscenza, ha colto i lati salienti delle lunghe indagini e li ha illustrati ce per una prima comprensione dei problemi concernenti un particolare ed im­portante settore dei quadri intermedi dello Stato unitario, il settore dell'istruzione .
È questo dell'ambito sociale un altro degli aspetti più positivi del volume di Romano Ugolini. La storiografìa d'avanguardia e quella rigorosamente ce ideologica o ideologiz­zata B hanno monotonamente rimproverato e rimproverano alle correnti di studiosi tradizio­nali e a quelle comunque non critiche del Risorgimento l'eccessiva attenzione posta alla politica e all'azione della classe dirigente, che era ce egemone ed oligarchica . À loro volta, con esagerazioni e forzature, talora opinabili, talora macroscopiche, hanno voluto trovare spunti per una ce questione sociale dai connotati e dai contenuti quanto mai tenui. Ora Ugolini, non certo il primo tra gli storici, ma sicuramente tra i più coscienti della necessità di riequilibrare il panorama, si è minutamente occupato e ci ha parlato dei ce quadri intermedi , ce nei vent'anni successivi all'Unità... composti per lo più da personale piemontese e da quello proveniente dagli Stati preunitari, secondo una propor­zione interna che col passare del tempo si volgeva a favorire più i secondi che i primi .
Nella brillante introduzione, che conferma la profonda preparazione storiografica di Ugolini, vengono puntualizzati ed illustrati i meriti della classe dirigente in quel ce decen­nio di preparazione , in cui fu fatta l'Italia, si indicano le ragioni per cui si dovette ope­rare con la tanto criticata ce piemontesizzazione e si indicano i pregi, i difetti e le disfun­zioni nelle scelte tanto della Destra quanto della Sinistra.
Parole particolarmente da apprezzare sono quelle con cui Ugolini attribuisce provvi­sorietà alle sue valutazioni di sintesi nella previsione di nuove ricerche. Il volume, in altri termini, vuole essere un punto d'appoggio, non un punto cardinale.
Esaminata la linea storiografica, è necessario, per organicità, seguire quella meto­dologica dell'opera. La ricerca ha voluto ce conoscere il personale del Ministero della P.I. nella provenienza, nei concorsi, nella carriera e nell'uscita dai ruoli ed ha isolato i fattori